Unity Technologies ha perso il proprio CEO, con John Riccitiello che lascia la compagnia. Stiamo parlando di una tra le società più conosciute nell’ambito videoludico grazie al suo celebre motore di gioco di nome Unity con il quale sono stati realizzati, negli ultimi anni, la maggior parte dei videogiochi presenti sul mercato.
Recentemente, Unity Technologies, ha deciso di cambiare alcune politiche relative ai costi dei propri servizi scatenando enormi polemiche. La controversia di cui stiamo parlando è iniziata a settembre e ha fatto subito molto scalpore. Sembra, infatti, che qualsiasi gioco realizzato sfruttando Unity, superata una certa soglia di installazioni e guadagni, venga automaticamente tassato dalla compagnia. Non stiamo parlando di una somma “una tantum” o un valore fisso, ma di un prezzo che varia in proporzione al numero dei download: insomma una sorta di “tassa sulle installazioni”.
Visualizza questo post su Instagram
L’azienda ha fallito nell’ottenere il sostegno degli sviluppatori e, quindi, Riccitiello si è dimesso dalla sua posizione dopo aver venduto buona parte delle azioni della società che possedeva. In seguito ad alcune minacce di morte (che hanno tenuto chiusi gli studi di Unity per alcuni giorni), qualche tentativo di hackeraggio e le proteste sul web, la compagnia sembra intenzionata a fare un piccolo cambio di direzione.
Dopo appena un mese dall’annuncio iniziale, la compagnia, rimasta senza CEO, ha deciso di modificare il funzionamento delle sue nuove tariffe. Grazie a questa politica, più moderata, non ci sarebbe alcuna spesa per gli sviluppatori di giochi che utilizzavano versioni precedenti del motore di gioco.
Solo il tempo ci dirà quali effetti avrà sugli sviluppatori l’addio di Riccitiello e quale sarà politica che sarà adottata dall’azienda dopo aver trovato un nuovo CEO.