Jojo Rabbit, il film di Taika Waititi in cui lo stesso regista interpreta una parodia di Hilter, arriverà ufficialmente nei cinema italiani solamente il 23 gennaio 2020, distribuito da 20th Century Fox, ma il prossimo novembre potremo vederlo come film d’apertura della 37esima edizione del Torino Film Festival.
JOJO RABBIT DI TAIKA WAITITI APRE IL #TFF37 Una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti con #RomanGriffinDavis #ScarlettJohansson #SamRockwell e lo stesso #TaikaWaititi nei panni di un Hitler immaginario. In sala dal 23 gennaio 2020 con @20thFoxItalia pic.twitter.com/OFcbLRaxrE
— Torino Film Festival (@torinofilmfest) September 24, 2019
Ecco il comunicato stampa con tutti i dettagli:
37° TORINO FILM FESTIVAL
(22-30 novembre 2019)
“JOJO RABBIT” DI TAIKA WAITITI
FILM DI APERTURA DEL 37° TORINO FILM FESTIVAL
Il film di apertura del 37° Torino Film Festival (22 – 30 novembre 2019) sarà Jojo Rabbit di Taika Waititi, il regista neozelandese autore di Thor: Ragnarok e del mockumentary vampirico What We Do in the Shadows, con il quale vinse il premio per la migliore sceneggiatura al Torino Film Festival 2014.
Tratto dal romanzo Caging Skies di Christine Leunens, il nuovo film di Waititi è una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti. Racconta la storia di un ragazzino di 10 anni che vive a Vienna con la mamma vedova durante gli ultimi anni del nazismo: Jojo Betzler è un bambino dolce e un po’ timido, con un grande amico paffutello e occhialuto, insieme al quale vuole diventare un perfetto giovane nazista. Perché Jojo ha un idolo, Adolf Hitler, che ha trasformato in un amico immaginario.
Interpretato dallo stesso Waititi (nella parte dell’Hitler immaginario), dal giovanissimo Roman Griffin Davis, da Scarlett Johansson (la mamma di Jojo) e Sam Rockwell (l’ufficiale istruttore del campo per i giovani hitleriani), il film ha vinto il People’s Choice Award all’ultimo Festival di Toronto.
“Jojo Rabbit sta in perfetto equilibrio tra satira e dramma: rilegge una mostruosità della Storia con gli occhi di un bambino, ma senza piangersi addosso” dichiara Emanuela Martini, direttore del Torino Film Festival – “affonda colpi dolorosi ed emerge da situazioni drammatiche con irresistibile humor nero, mescola i Beatles alle parate naziste con una freschezza irridente. Fa ridere e fa pensare”.