Dal 2003 la collana Mondi Incantati pubblica i racconti fantastici vincitori del Trofeo RiLL – Riflessi di Luce Lunare. Quest’anno, arrivati alla ventunesima edizione, lโAssociazione Riflessi di Luce Lunare, che pubblica con Acheron Books e il supporto di Lucca Comics and Games, ci trasporta nuovamente in racconti al di lร del reale con Le case che abbiamo perso e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni.
Il volume, come anche le precedenti raccolte del Trofeo RiLL, รจ caratterizzato da racconti legati al genere fantastico in tutte le sue declinazioni, dalla fantascienza alla distopia, dall’horror al realismo magico. Sono un’appassionata lettrice di quest’antologia annuale e, mi sento di dire, la qualitร dei componimenti รจ sempre molto alta (ma non voglio dare anticipazioni sulla recensione!). Le case che abbiamo perso si divide in tre sezioni. Nella prima ci sono i cinque racconti premiati del Trofeo RiLL; nella seconda i racconti vincitori di alcuni concorsi internazionali gemellati con l’Associazione; e nella terza si possono leggere gli scritti vincitori di SFIDA, il concorso che RiLL riserva alle autrici e agli autori che sono arrivati una o piรน volte tra i finalisti al concorso.
- I brani de Le case che abbiamo perso e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
- Le nostre impressioni
I brani de Le case che abbiamo perso e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Il volume prende il titolo dal racconto che si รจ aggiudicato il primo posto al Trofeo RiLL. Quest’anno si tratta, per l’appunto, di Le case che abbiamo perso di Francesco Corigliano. Un brano commuovente ambientato in un’epoca e in un luogo non ben definiti dove la scarsitร la fa da padrone, ma soprattutto dove le abitazioni si muovono in mandrie spostandosi da un luogo ad un altro. Si tratta di un racconto caratterizzato dal senso di instabilitร e precarietร della vita, una sensazione che rimane appiccicata al lettore dall’inizio alla fine del racconto. Perdendo il luogo che chiamiamo casa, cosa stiamo realmente perdendo?
Tutt’apposto di Giorgio Cappello si aggiudica il secondo posto. Il racconto รจ l’esilarante rappresentazione alternativa di una particolare regione del sud Italia, la quale vi sarร chiara dalle prime righe del brano. E no, non si tratta di un racconto riuscito perchรฉ viene utilizzato il dialetto, bensรฌ grazie all’effetto martellante creato dallo stile di scrittura dell’autore e alla sua capacitร di realizzare su carta scene stranianti. E comunque, in ogni palazzo c’รจ sempre una signora Ciaramitaro!
Giorgio Smojver รจ il terzo classificato del concorso del Trofeo RiLL con il racconto dal titolo I colori del Campo Santo. L’autore ci propone una misteriosa novella del Boccaccio che non sarebbe stata inserita nel Decameron con protagonisti Buffalmacco, Bruno e Calandrino, personaggi resi celebri proprio dallo scrittore toscano in ben cinque delle novelle della sua opera piรน famosa. Anche in questo caso, il pretesto del racconto nasce dalla volontร da parte di Buffalmacco e Bruno di prendersi gioco del povero Calandrino e, inoltre, dal ciclo di affreschi del Campo Santo di Pisa dipinti proprio da Buonamico Buffalmacco. Una storia di sogni, tranelli e magia che ci riporta nelle atmosfere dell’Italia medievale.
Valentina Schiaffini รจ l’autrice del quarto racconto classificato: Un ragazzo. Si tratta di un brano ambientato nell’Italia alto-medievale in cui la fatica di vivere nella povertร e nella guerra entra in contrapposizione col calore della vita di una famiglia che si forma per scelta e non per sangue. In questo contesto si mischiano le tematiche dell’esclusione del diverso, della paura e della superstizione, ma anche della magia della natura e della bontร degli esseri umani. Un esordio commuovente e coinvolgente.
Il brano arrivato quinto al Trofeo RiLL รจ la composizione di Francesco Pone, ร stata la Palude. Si tratta del racconto di una serata decisamente movimentata in una di quelle taverne in cui si va perchรฉ non c’รจ nient’altro; ma un insolito odore delizioso di cibo fa accorrere tutti gli abitanti alla locanda di Niko. Chissร gli avventori a cosa dovranno questo lauto banchetto?
I fiori che sbocciano nel deserto di Guilherme Pires Correia รจ il primo racconto della sezione RiLL World Tour presente nell’antologia. Si tratta del brano vincitore del Premio Ataegina del 2022 (Portogallo) che ad alcuni ricorderร le atmosfere e i temi del lungometraggio d’animazione Wall-E. In questo brano vedremo il mondo attraverso gli occhi di una macchina in un mondo fortemente mutato rispetto al nostro. Ma, a differenza della pellicola Disney, la macchina protagonista รจ un uomo che, come molti altri, ha deciso volontariamente di trasformare il proprio corpo per non morire di fame. Cosa puรฒ accadere quando un uomo-macchina trova un fiore nel deserto?
A rappresentanza della Spagna troviamo La Pinza Storica di Talita Isla (Premio Visiones 2023). Il brano ci porta in un futuro senza Terra e senza umanitร in cui i pochi sopravvissuti si trovano in capsule di salvataggio, ibernati. I protagonisti del racconto, prima della fine, realizzano una simulazione, un videogioco storico in cui poter continuare a interagire tra di loro.
Philip Machanick รจ l’autore di Substrato, racconto vincitore della NOVA Short Story Competition 2022 (Sud Africa). Un interessante brano che tratta temi attuali, in primis l’utilizzo delle tecnologie militari ma anche l’intelligenza artificiale. Un brano dal linguaggio alle volte tecnico e dal ritmo serrato, ma che sa essere coinvolgente e il cui finale rimetterร tutte le carte in gioco.
L’antologia si conclude con i racconti vincitori di SFIDA che, per questa edizione, ha dato come spunto tematico la comunicazione visuale avvalendosi anche della collaborazione di KomunIKON, associazione internazionale che ha creato una lingua totalmente visuale, basata su icone.
La rassegna di SFIDA si apre con Dove i morti viaggiano veloci di Alessandro Izzi. L’autore ci catapulta in un mondo ucronico che sa di antichitร greco-romana ma in cui, fuori dalla polis, i morti camminano sulla terra uccidendo i vivi. Nicola Catellani in Segni di pista unisce il linguaggio visuale a una storia che ha per protagonisti dei boyscout che si trovano a vivere un’avventura che li trasporterร in un’epoca passata.
Marta Bonaventura รจ autrice di Petricore, un brano che ci descrive una contemporaneitร al di lร del reale davvero molto vicina alla nostra. In un mondo in un cui col progredire dell’etร le persone smettono di parlare, la comunicazione visuale รจ l’ultima risorsa che si ha per poter parlare con i propri cari. E come cambia la comunicazione se si puรฒ parlare solo per immagini! Eppure i sentimenti, anche senza le parole, restano. Assuntina e la Luna รจ l’ultimo racconto presente nell’antologia del Trofeo RiLL. Il brano, scritto da Laura Silvestri, racconta le vicende di Assuntina che, per non consumare un matrimonio combinato, ricorrerร alla comunicazione visuale per risvegliare antichi poteri ancestrali.
Le nostre impressioni
In un periodo molto fortunato e prolifico per la letteratura fantastica italiana, che vanta le attenzioni di piccole e grandi case editrici, ma soprattutto dei lettori, l’antologia del Trofeo RiLL รจ un volume che meriterebbe di avere molta piรน diffusione. Ho speso tante parole per raccontare anche solo brevemente la trama di ciascun racconto perchรฉ tutti i componimenti dovrebbero avere spazio per un’analisi piรน approfondita vuoi per lo stile di scrittura, la storia, i personaggi, l’originalitร dell’ambientazione, o la struttura narrativa. Questo per far capire che la qualitร dei racconti รจ davvero molto alta e che non posso che consigliare la lettura del libro.
Per chi come me ha giร letto altre antologie del Trofeo RiLL, troverร alcuni degli autori “piรน affezionati” al concorso. Ecco, in questo volume ci sono gli scrittori che personalmente ho piรน apprezzato nelle varie edizioni dell’antologia e ho preso (finalmente!) la decisione di leggere alcuni dei loro romanzi. Per quanto impulsiva e poco professionale, non c’รจ altra espressione che mi viene in mente per descrivere quanto mi siano piaciuti i racconti di questo volume.
Ultime note, ancora una volta, positive: ho trovato l’immagine di copertina molto affascinante e in linea con Le case che abbiamo perso; e azzeccato il nuovo font per il titolo. Insomma, tutto approvato!
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