Alla fiera di Essen verrà presentata la seconda edizione di London, il classico gioco opera di Martin Wallace. Ecco le principali novità della nuova versione.
Tra le tante novità dell’Essen Spiele 2017 ormai alle porte, la famosa fiera annuale dedicata a giochi e giocattoli durante la quale vengono presentati al pubblico molti nuovi giochi da tavolo, cattura l’attenzione la nuova edizione di London.
Non si tratta solamente di una semplice riedizione (edita da Osprey Games) del classico gioco da tavolo di Martin Wallace poiché, al di là della grafica del tutto rinnovata, alcune regole sono state modificate per venire a patti con quello che, per molti giocatori, è la pecca di un gioco altrimenti molto coinvolgente e dall’alta rigiocabilità: lo squilibrio nel numero di segnalini povertà.
Lo scoring finale del gioco prevede infatti di perdere punti in base al numero di segnalini povertà in proprio possesso, ma la dinamica di gestione di questi segnalini durante il gioco fa sì che sia molto difficile riuscire a recuperare se uno dei giocatori riesce molto in fretta a conquistare un buon numero di quartieri (4-5).
Per supplire a questo squilibrio, Wallace ha modificato alcune delle regole apportando cambiamenti anche significativi, che ora andremo ad analizzare.
La mappa di Londra sparisce dal tabellone!
Il cambiamento più evidente e più significativo nella seconda edizione di London è l’eliminazione della mappa di Londra dal tabellone di gioco. Il nuovo tabellone contiene esclusivamente gli spazi per le carte, la traccia dei punti vittoria e la tabella per la conversione dei segnalini povertà in punti negativi e risulta essenziale e un po’ scarno dal punto di vista grafico.
L’aspetto scenografico è completamente lasciato alle carte, graficamente rielaborate rispetto alla prima versione. Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, la mappa della città viene sostituita, con alcune variazioni da un nuovo mazzo di carte dedicato ai distretti cittadini.
Un nuovo mazzo: le carte Quartiere
Nella seconda edizione di London sarà ancora possibile costruire i quartieri di Londra ma non più sul tabellone, bensì attraverso le carte Quartiere. Si tratta di un nuovo mazzo da cui si rivelano tre carte, che vengono rimpiazzate dopo l’acquisto.
I quartieri hanno alcune abilità “one shot” immediate (icone sulla destra della carta) e un’abilità permanente (testo in basso): le abilità immediate includono i punti ottenuti per il controllo del quartiere, il numero di carte da pescare e il numero di segnalini povertà da scartare immediatamente per il possesso del quartiere.
Ed ecco la differenza fondamentale rispetto alla prima versione: i quartieri faranno scartare segnalini povertà solo una volta nel corso della partita e non più in ogni turno di costruzione della città!
Si tratta di una differenza molto significativa perché se nella prima versione il possesso di 4-5 quartieri era quasi garanzia nell’ottenimento di 1 o addirittura zero segnalini; adesso, invece, ogni quartiere consentirà di eliminare punti povertà solo al momento dell’acquisizione.
Per quanto riguarda le abilità permanenti, se ne può utilizzare solo una per volta, nello specifico quella del quartiere acquistato più di recente, la cui carta coprirà parzialmente quelle precedenti.
Alcuni quartieri offrono un’abilità descritta da un breve testo, che in genere influenza la pesca delle carte durante il turno. Inoltre, tutti riportano un’icona in basso a destra che indica una produzione nel turno di costruzione della città (perdere o guadagnare un punto povertà, ottenere una sterlina, etc.).
Nuove regole per i debiti in London Seconda Edizione
Proprio come nella prima versione, nella seconda edizione di London si possono richiedere prestiti di 10 sterline, ripagabili versandone poi 15, però la nuova versione del gioco presenta due differenze: mentre in precedenza era possibile ripagare i debiti solo a fine partita, ora lo si può fare anche nel corso del gioco, cosa che rappresenta un fattore importante perché adesso, con le nuove regole, in ogni turno di costruzione della città il giocatore ottiene un segnalino povertà per ogni debito in proprio possesso.
In questo modo i debiti hanno un peso maggiore nel corso del gioco e difficilmente ci si limiterà a lasciarli da parte valutando se ripagarli a fine partita o magari non preoccuparsene affatto, scegliendo di perdere i sette punti come da regolamento.
Questa meccanica offre un tocco di maggior realismo al gioco, dando maggior profondità e rilevanza a un elemento che, forse, era un po’ sottostimato.
La traccia del punteggio
Niente più gettoni con i punti vittoria: ora il tabellone dispone di una traccia per i punti, che quindi non sono più segreti ma ben visibili a tutti.
La preferenza su questo aspetto è del tutto personale: alcuni giocatori preferiscono la suspance dei punti segreti; altri il punteggio esplicito per farsi un’idea più precisa dell’andamento della partita.
Il mazzo principale
Ovviamente nella seconda edizione di London anche il deck che costituisce il cuore del gioco ha subito qualche piccola variazione, per quanto meno significativa rispetto ad altri elementi.
Alcune carte sono state eliminate e i loro effetti sono stati spostati sulle carte quartiere. È stato necessario modificare la carta “Metropolitana”, poiché i suoi effetti si applicavano sulla mappa di Londra, mentre ora fa acquisire punti in base alle carte quartiere possedute dal giocatore.
La nuova grafica è accattivante nelle illustrazioni e la simbologia è piuttosto lineare.
In conclusione…
La seconda edizione di London fa davvero venire voglia di mettersi subito a giocare perché include degli ottimi e mirati miglioramenti di un titolo che, già nella sua prima edizione, appariva ben progettato, divertente ed appassionante. Le modifiche apportate sono mirate a rendere l’esperienza di gioco più equilibrata, strategica ed interattiva.
Personalmente credo che varrà davvero la pena provare questa versione rimodellata di questo classico di Wallace! Voi cosa ne pensate?