Francis Ford Coppola (Il Padrino, Dracula di Bram Stoker) sta attualmente portando avanti il progetto dei suoi sogni, una pellicola epica fantascientifica intitolata Megalopolis che il regista sta sviluppando più o meno segretamente dagli anni ’80.
E siccome nessuno studio di Hollywood ha intenzione di produrre il film, Coppola ha deciso di autofinanziare il progetto, riversando su Megalopolis un budget da 120 milioni di dollari.
Megalopolis, il film sci-fi di Francis Ford Coppola, sta prendendo vita
La sceneggiatura di 212 pagine racconta la storia di un architetto che sogna una versione utopica di New York City nel prossimo futuro, nonché la sua battaglia con il sindaco conservatore che ha “altre idee sulla città”. All’interno dell’epopea sono contenute una miriade di trame e personaggi ma, in una recente intervista con GQ, Coppola ha iniziato a svelare qualcosa di più sul progetto che, secondo il regista, le persone “cercheranno di capire negli anni a venire“.
Coppola parla del film come di “una storia d’amore. Una donna è divisa tra la fedeltà a due uomini. Ma non solo due uomini. Ogni uomo ha un principio filosofico. Uno è suo padre, che l’ha cresciuta, che le ha insegnato il latino sin da quando era piccola ed che è devoto a una visione molto più classica della società, il tipo di visione di Marco Aurelio. L’altro, che è l’amante, è il nemico del padre ma è molto più progressista”
Facciamo un salto nel futuro, saltiamo sopra tutta questa spazzatura che ha contaminato l’umanità per 10.000 anni. Scopriamo quello che siamo veramente, che siamo una specie illuminata, amichevole, gioiosa.
Il cast del film include Oscar Isaac, James Caan, Zendaya, Cate Blanchett, Michelle Pfeiffer, Forest Whitaker, Jon Voight e Jessica Lange, e Coppola spera di iniziare la produzione entro la fine dell’anno.
Parlando del futuro del film e dell’impatto che spera che avrà sul pubblico, il regista ha detto: “A Capodanno, invece di parlare del fatto che rinuncerai ai carboidrati, mi piacerebbe che le persone si chiedessero: ‘la società in cui viviamo è l’unica opzione a nostra disposizione?’ E che ne discutessero”.
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