Il regista di Men In Black ha svelato un curioso retroscena riguardante l’assegnazione del ruolo da protagonista del film a Will Smith
A vent’anni di distanza dal debutto nelle sale cinematografiche di Men In Black, la commedia fantascientifica interpretata da Will Smith e Tommy Lee Jones che incassò la bellezza di 600 milioni di dollari al botteghino, il regista Barry Sonnenfeld, durante una recente intervista rilasciata al The Huffington Post, ha rivelato che i due attori non erano le prime scelte della produzione e che lui stesso ha dovuto usare uno “stratagemma” affinché Smith potesse ottenere la parte dell’Agente J.
I produttori del film, tra cui Steven Spielberg, erano propensi ad affidare i ruoli dei due protagonisti a Clint Eastwood e Chris O’Donnell, mentre Sonnenfeld preferiva l’accoppiata Jones-Smith.
Nonostante fosse riuscito a far avallare la scelta di Tommy Lee Jones, la sostituzione di O’Donnel con l’ex Principe di Bel-Air risultò molto più difficoltosa, così il regista pensò bene di raccontare una “piccola bugia”:
Spielberg mi aveva detto che dovevo andare a cena con Chris e convincerlo a recitare nel film. Ma io sapevo che volevo Will Smith, quindi ho detto a Chris che non ero in realtà un bravo regista e non ero convinto che si trattasse di uno script particolarmente riuscito, sostenendo che se aveva altre opzioni non avrebbe dovuto girare Men in Black. Il giorno successivo ha fatto sapere che non era interessato al film.
Alla fine, come tante volte succede ad Hollywood, sono i rimpiazzi, le riserve o le seconde scelte ad ottenere un successo inaspettato e a legare i propri nomi a pellicole che diventano dei veri e propri film cult.
Chissà se Men In Black avrebbe funzionato altrettanto egregiamente con la coppia “titolare”.
Chris, se hai letto la notizia e vuoi delle scuse da Sonnenfeld, stai attento, potrebbe aver conservato un Neuralizzatore e correresti il rischio che ti cancelli la memoria! Noi ti abbiamo avvisato!
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