Dom 22 Dicembre, 2024

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Microsoft adesso può chiudere l’acquisizione di Activision Blizzard

Pare che l’acquisizione da parte di Microsoft di Activision Blizzard sia ormai alle porte e, finalmente, dopo più di un anno, dovrebbe esserci un definitivo punto di svolta sulla questione.

L’annuncio ufficiale che l’acquisizione di Blizzard risalente a gennaio dello scorso anno sta per concretizzarsi del tutto dovrebbe arrivare a breve dopo il via libera della Comunità Europea, ultimo scoglio che ancora si frapponeva al completamento dell’affare.

Tuttavia, nonostante il parere favorevole dell’UE arrivato la scorsa settimana, in molti cercano ancora di opporsi a questa acquisizione che “rischia” di concedere a Microsoft il monopolio completo di tutto il settore del cloud gaming.

Va precisato, comunque, che mancano ancora i pareri favorevoli di Australia e Nuova Zelanda, anche se la sfida maggiore la casa di Redmond dovrà affrontarla in casa. Infatti, negli USA la FTC (Federal Trade Commission) dallo scorso dicembre sta portando avanti una causa per bloccare, o quantomeno osteggiare a oltranza, la fusione. L’ingiunzione preliminare per bloccare l’accordo è stata però respinta venerdì 19 maggio 2023, con Microsoft che adesso è libera di avviare le procedure di chiusura dell’operazione. Anche se la compagnia potrebbe concludere l’affare da 68,7 miliardi di dollari già in questi giorni è assai improbabile che lo faccia senza l’approvazione della FTC.

L’Acquisizione di Activision Blizzard s’ha da fare

Anche il Regno Unito continua ad opporsi, in quanto l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft darebbe troppo potere a quest’ultima. L’autorità di regolamentazione inglese ha preferito respingere l’accordo, una soluzione più semplice e sbrigativa rispetto al compito di controllare le mosse della compagnia una volta che l’acquisizione sarà conclusa.

L’unico modo che avrebbe Microsoft per proseguire nell’acquisizione immediatamente sarebbe quello di rimuovere tutti i suoi servizi e la divisione giochi dal Regno Unito. Si tratta di una mossa che, almeno per il momento, siamo certi il gigante tecnologico non vorrà fare, puntando piuttosto sul nulla osta della Commissione Europea che potrebbe “convincere” USA e Regno Unito a concedere anch’essi il beneplacito all’acquisizione.

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