Rutger Hauer, l’attore olandese che diventò popolare interpretando Roy Batty, il replicante ribelle di Blade Runner, si è spento oggi all’età di 75 anni, proprio nell’anno in cui è ambientato il film cult di Ridley Scott e che vede proprio la morte di Batty nell’epica scena sotto la pioggia.
Si è spento all’età di 75 anni Rutger Hauer, l’attore olandese diventato famoso per aver interpretato il mitico replicante di Blade Runner
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.
Hauer, nell’immaginario nerd, è ricordato anche per aver vestito i panni di Etienne Navarre nell’indimenticabile Ladyhawke, il film fantastico del 1985 interpretato insieme a Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick.
Nato nella provincia di Utrecht, ma cresciuto ad Amsterdam, Rutger Hauer era figlio di una coppia di attori drammatici.
È il regista Paul Verhoeven, che gli offrì un ruolo da protagonista nei film Fiore di carne, a far cominciare a conoscere al mondo l’attore olandese che debutterà a Hollywood nel 1981 con I falchi della notte accanto a Sylvester Stallone.
L’exploit arriverà, appunto, con Ridely Scott e Blade Runner che, nel 1982, regalarono un Hauer in forma smagliante che regalò al mondo intero e al genere fantascientifico una delle interpretazioni più profonde di sempre, se non addirittura la migliore nel ruolo di un essere sintetico.
RIP the great Rutger Hauer: an intense, deep, genuine and magnetic actor that brought truth, power and beauty to his films. My personal favorites: Flesh + Blood, Eureka, The Hitcher, Blade Runner, Ladyhawke and Blind Fury. pic.twitter.com/1F2Via3mLY
— Guillermo del Toro (@RealGDT) 24 luglio 2019
Con le prime personalità importanti che iniziano a rilasciare i propri messaggi di cordoglio, noi di Justnerd lo vogliamo ricordare con la battuta finale di uno dei monologhi più intensi della storia del cinema: “È tempo di morire!”.
RIP Rutger.