Dom 24 Novembre, 2024

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Ecco perché, da oggi, Wikipedia è bloccata

Se provate a raggiungere l’indirizzo web di Wikipedia, l’enciclopedia libera online, vi ritroverete di fronte ad una pagina recante un comunicato con il quale Wikimedia Italia (l’associazione che dal 2005 promuove il progetto) esprime il suo profondo dissenso contro la nuova direttiva europea sul copyright che verrà votata dal Parlamento Europeo il prossimo 5 luglio.

Ecco perché, da oggi 3 luglio, Wikipedia è bloccata e lo resterà fino a data da destinarsi

La comunità italiana dei wikipediani ha infatti deciso di bloccare completamente l’accesso ai contenuti di Wikipedia fino a data da destinarsi.

L’iniziativa di auto-oscurarsi per ora è limitata al solo sito italiano, anche se non è in contrasto con le altre realtà europee che potrebbero anche seguire l’esempio italiano.

Ecco il messaggio con il quale si viene accolti nella home page dell’enciclopedia online e che spiega perché Wikipedia è bloccata:

Cara lettrice, caro lettore,

Il 5 luglio 2018 il Parlamento europeo in seduta plenaria deciderà se accelerare l’approvazione della direttiva sul copyright. Tale direttiva, se promulgata, limiterà significativamente la libertà di Internet.

Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni.

Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere.

La proposta ha già incontrato la ferma disapprovazione di oltre 70 studiosi informatici, tra i quali il creatore del web Tim Berners-Lee (qui), 169 accademici (qui), 145 organizzazioni operanti nei campi dei diritti umani, libertà di stampa, ricerca scientifica e industria informatica (qui) e di Wikimedia Foundation (qui).

Per questi motivi, la comunità italiana di Wikipedia ha deciso di oscurare tutte le pagine dell’enciclopedia. Vogliamo poter continuare a offrire un’enciclopedia libera, aperta, collaborativa e con contenuti verificabili. Chiediamo perciò a tutti i deputati del Parlamento europeo di respingere l’attuale testo della direttiva e di riaprire la discussione vagliando le tante proposte delle associazioni Wikimedia, a partire dall’abolizione degli artt. 11 e 13, nonché l’estensione della libertà di panorama a tutta l’UE e la protezione del pubblico dominio.

La comunità italiana di Wikipedia

Come già evidenziato dal comunicato, le parti contestate della nuova direttive europea sono gli articoli 11 e 13 della legge.

Il primo articolo, la cosiddetta link tax introduce una sorta di forma di controllo di tutti i contenuti pubblicati sulle piattaforme online, con l’intento di bloccare la diffusione, senza previa autorizzazione, di materiale che viola la normativa sul diritto d’autore impedendo, di fatto, di linkare liberamente e mettere il testo degli articoli usati per citare delle fonti nelle voci dell’enciclopedia.

Il secondo, diretta conseguenza del primo, prevede che le piattaforme online siano obbligate a pagare una tassa per inserire link a notizie ed articoli.

I gestori di Wikipedia hanno attivato una pagina informativa attraverso la quale gli utenti potranno contattare i membri del Parlamento Europeo che saranno chiamati a votare questa direttiva.

In un’occasione come questa mi piace ricordare il dialogo tra Morpheus e Neo in Matrix, quando il capitano della Nebucodonosor rivolgendosi all’Eletto gli dice:

Tu sei uno schiavo Neo!

Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore.

Una prigione per la tua mente!

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