Dobbiamo ammettere che, dopo il nostro articolo della scorsa primavera riguardante i primi test screaning di One Piece, il timore di ritrovarci di fronte all’ennesimo flop di un adattamento live action di un manga (e che manga) si รจ un po’ insinuato nei nostri pensieri.
ร vero, si trattava di indiscrezioni che abbiamo raccontato e preso come tali, “cumย grano salis” come dicono gli eruditi, ma un piccolo sudore freddo ce lo avevano regalato.
Ebbene, dopo aver visto in anteprima tutti e 8 gli episodi della stagione d’esordio della serie Netflix, possiamo dire che di quelle paure รจ rimasta solo l’ombra di una scompigliata zazzera fulva: i capelli di Nami.
A voler essere puntigliosi ancora ci chiediamo perchรฉ, una serie TV ad altissimo budget come One Piece sembri incappare in uno scivolone cosรฌ imbarazzante legato a una chioma che sembra posticcia in qualsiasi fotogramma, anche se il dubbio che la cosa sia stata voluta dai truccatori รจ emerso fin dalla prima apparizione del personaggio interpretato da Emily Rudd.
Ecco, lasciataci ora alle spalle l’unica, a parer nostro, nota dolente di One Piece, salpiamo insieme verso questa avventura che ci ha favorevolmente impressionato e divertito, facendoci respirare a pieni polmoni tutta la magia e la bizzarra allegrezza che hanno da sempre caratterizzato l’opera cartacea di Eiichirล Oda meravigliosamente riproposta dall’anime con cui, tanti di noi, sono cresciuti.
One Piece: la serie live action Netflix porta davvero in vita l’opera di Eiichirล Oda
Lo show Netflix parte con il vento in poppa e si dimostra ben al di sopra di ogni piรน rosea aspettativa, visto che nel corso degli anni le pretese riguardanti le trasposizioni live action di anime e manga si sono via via abbassate, arrivando a livelli che mai ci saremmo aspettati come nel caso del flop di Cowboy Bebop.
Forse รจ alquanto pretenzioso dire che One Piece รจ la serie live action che stavamo aspettando, ma sicuramente il livello dello show Netflix รจ davvero buono, tanto da farci immediatamente domandare come mai i precedenti tentativi di portare nel mondo reale un manga/anime di successo siano, nel tempo, diventati qualcosa di cui ci siamo presto dimenticati e, a volte, addirittura sforzati di consegnare all’oblio dei ricordi come una nave alla deriva.
Quello che piรน colpisce di questa serie TV รจ la fedeltร al materiale originale, la dedizione che la crew produttiva di Netflix ha messo nel fare in modo che lo show sembri davvero qualcosa che ha preso vita, come per magia, dall’anime a cui lo show รจ indubbiamente debitore. La sensazione di ritrovarsi di fronte a qualcosa di “familiare” รจ cosรฌ forte che alla fine e all’inizio di ogni episodio si attendono quasi le note della sigla di Giorgio Vanni.
Personaggi, dialoghi e inquadrature paiono studiate perfettamente per non correre il rischio di scivolare nel solito generico qualunquismo da “americanata” che spesso ritroviamo in questo genere di adattamenti. Ovviamente il tutto non รจ esente da difetti, soprattutto per alcuni effetti speciali un po’ “finti” e un approccio forse eccessivamente fanciullesco a tratti, ma l’amore e la passione con cui lo show รจ stato realizzato si percepisce fin dall’inizio.
Cappello di paglia e la sua ciurma-famiglia
One Piece di Netflix pare abbia fatto tesoro di ciรฒ che รจ stato prima, evitando di sforzarsi di piacere a tutti ma concentrandosi nel rendere merito a un’opera capace di conquistare milioni di lettori in tutto il mondo, di culture, gusti e etร differenti, un fenomeno senza paragoni di cui, ancora oggi, a distanza di 25 anni dal suo debutto continuiamo a lodare senza se e senza ma.
Ma la serie TV di Netflix va oltre e si concede cose che il manga/anime di One Piece non hanno per ovvie ragioni, quel tocco di realismo e serietร che solo un live action puรฒ regalare, tanto che in alcuni momenti ci si trova di fronte a sequenze piuttosto crude e impattanti ma che nulla tolgono alla magia della storia di Cappello di paglia e della sua ciurma.L’equipaggio che, nel corso dei diversi episodi, si va completando รจ sicuramente una delle caratteristiche che piรน ci ha colpito, con un cast perfettamente calato nella parte e alcuni protagonisti come Zoro (Mackenyu Arata) e Nami (Emily Rudd) che rubano la scena con un’alchimia che raramente si riesce ad avere in questa tipologia di serie TV. Il duo badass non mette perรฒ troppo in ombra Iรฑaki Godoy nel ruolo di Monkey D. Luffy, personaggio cosรฌ buono, genuino e allegro che non sfigura di fronte alla sua controparte anime, conquistandosi minuto dopo minuto, puntata dopo puntata, i galloni di vero leader e trascinatore.
“Non si tratta solo di una storia alle origini di come si riunisce questo equipaggioโฆ รจ l’incarnazione dell’idea di famiglia ritrovata. Uno spirito di unione e di avventura” affermรฒ Matt Owens, fan sfegatato del manga e showrunner della serie, un po’ di tempo fa.ย In effetti la ciurma dei pirati รจ quanto di meglio assortito potessimo sperare, un gruppo che fin dalle prime battute sembra funzionare nel migliore dei modi e che dร il meglio di sรฉ quando tutti i suoi componenti sono insieme, soprattutto nei momenti in cui ci si trova ai vari combattimenti e alle scene action.