Rileggendo Orfani: Ringo nell’edizione di Absolute di BAO Publishing si nota con una certa chiarezza come la suddivisione in trilogie della serie bonelliana abbia il pregio di creare una sorta di percorso tematico interno al viaggio di Ringo e dei tre ragazzi.
Orfani: Ringo – Notti di caccia, terzo volume di BAO dedicato alla serie del Pistolero
Orfani: Ringo – Notti di caccia, in questa chiave di lettura, racchiude il senso del passato e del futuro e il loro complesso intrecciarsi nel presente, che trova una nuova forza dopo il precedente voume, Lampi di futuro. Le tre storie ( Bambini contro, La carne e l’acciao e Tabula rasa) mostrano i protagonisti di questa stagione di Orfani alle prese con i demoni del passato e i dubbi sul domani, non solo nella percezione personale, ma anche in una visione più ampia.
Prendiamo ad esempio la comunità di giovani adolescenti incontrata nella prima parte del volume. La sfiducia nel mondo degli adulti, il senso di tradimento verso chi avrebbe dovuto creare dei presupposti prolifici per il futuro delle nuove generazioni sono elementi narrativi forti gestiti al meglio da Recchioni e Luca Vanzella.
Il contrasto tra gli unici due adulti, Ringo e il prigioniero, e gli intraprendenti adolescenti è giocato su una voglia di emancipazione e distacco che prende forza da un odio nato dalla delusione. Una sensazione su cui il lieve tocco oscuro di una dei Corvi (leggendo, capirete) esercita quella spinta finale per creare una nuova società , animata da una speranza ferale che potrebbe rappresentare una nota positiva in questo mondo disastrato.
Il punto di svolta di Orfani: Ringo – Notti di caccia è nascosto all’interno della storia di Carne e Acciaio, il cuore di questo volume. Il passato di Sam è un freno in certi momenti, rende meno efficiente la Mocciosa come strumento di morte per la Juric, un difetto che va corretto. Nei precedenti numeri si è visto come la Mocciosa sia ancora mossa da un feroce odio per Ringo, ma mancava un elemento: accettare il proprio futuro.
Recchioni decide di imporre un brusco cambio di rotta. La relazione tra Sam e Ringo è uno dei fulcri dell’intero corso narrativo di Orfani, e il momento in cui la Mocciosa sceglie finalmente decide di prendere una posizione. Per farlo, rinuncia al proprio passato, imponendo la visione futura di un ruolo in cui la sua vena più folle e spietata emerge in maniera prorompente.
La realizzazione grafica di questa svolta fondamentale viene resa magnificamente da Dell’Edera, che riesce a imporre uno stile duro e incredibilmente coinvolgente. Specialmente nel confronto con Juno, la capacità realizzativa di Dell’Edera è la forma ideale per realizzare questo passaggio fondamentale di Orfani.
Dopo questa vetta emotiva, in Orfani: Ringo – Notti di caccia si riesce ad alzare nuovamente la tensione. Tabula Rasa è uno dei capitoli più intensi della seconda stagione di Orfani, e il duo Recchioni-Uzzeo ha voluto realizzare una storia spietata e capace di colpire duramente il lettore. Matteo Cremona ha recepito al meglio le suggestioni di questa storia, in cui il futuro dei protagonisti viene identificato con la vita futura che sta crescendo in Rosa.
Contrapposto al mondo feroce e violento in cui si muovono i quattro personaggi, il gruppo di sopravvissuti incontrati in Tabula rasa è ottimamente caratterizzato, dalla scelta del linguaggio ampolloso del leader di questa setta alla loro organizzazione sociale. E soprattutto, la paura del e l’ossessione del futuro sono il motore stesso di questa comunità, al punto da eleggere Rosa come una forza primigenia della natura.
Orfani: Ringo – Notti di caccia racchiude una trilogia particolarmente forte all’interno della storia di Orfani. BAO Publishing ha continuato a mostrare la propria cura per questa riedizione, arricchendola degli immancabili contenuti extra e rendendoli una rilettura adatta a tutti coloro che cercano un fumetto d’azione capace al contempo di offrire interessanti spunti di riflessione.