Mar 5 Novembre, 2024

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Ozark: il riciclaggio è un affare di famiglia – Recensione

Netflix e Ozark mostrano la lotta della famiglia Byrde per restare vivi, tra riciclaggio e menage familiare

Ozark, il nuovo serial di Netflix, è costretto ad affrontare la sindrome da Breaking Bad. Dall’uscita della serie con protagonista Walter White, ogni nuovo serial deve sentire, prima o poi, qualcuno che lo paragona alla creatura di Gillian, come se fosse la cartina di tornasole per stabilire la bontà di una produzione.

Se poi il serial in questione, come Orzak, ha una componente che lo lega alla droga, state certi che la comparazione è automatica. E nel caso della serie con protagonista la famiglia Byrde sarebbe ingiusto, visto che le premesse sono totalmente diverse.

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In Ozark Martin Byrde (Jason Bateman) è un consulente finanziario, colluso con un cartello della droga messicano, per cui ricicla il denaro. La vita di Byrde non è così tranquilla come potremmo pensare, vista la sua ricchezza, ma è una sorta di immensa farsa, in cui la sua famiglia vive, tra screzi ed indifferenza.

Il primo episodio mostra molto bene le dinamiche familiari dei Byrde, nella loro Chicago, prima che il loro mondo venga stravolto dall’arrivo di Del, il contatto messicano di Byrde e del suo socio. Qualcuno ruba soldi al cartello, e la punizione è arrivata. Dopo una vera e propria mattanza, rimane vivo solo Martin, che pur di salvare la famiglia promette al cartello di fornire in tempi rapidi del denaro pulito.

E qui inizia il vero calvario per Byrde. Se in altri serial in cui loschi affari erano al centro dell’azione le famiglie erano tenute all’oscuro, in Ozark la famiglia è fondamentale per la copertura dell’operazione. Trasferirsi in un’isolata comunità lacustre come quella di Ozark pare essere la giusta scelta, creare un resort ed investire in attività locali per ripulire i narco-dollari sembra la giusta strategia, ma cosa accade se qualcuno, dei locali, hanno già in piedi una bella operazione del genere?

Ozark mescola una serie di tematiche, dal crime al family drama, il tutto miscelato con una precisione in modo da far coincidere il tutto in modo credibile, senza forzare la mano allo spettatore. Bateman, solitamente noto per ruoli leggeri e comici, si rivela un Martin Byrde convincente, riuscendo a non far trasparire ironia e comicità, che sarebbero fuori luogo per il tono che Ozark vuole assumere.

Il serial è una continua lotta per la sopravvivenza dei Byrde, le difficoltà continuano a susseguirsi e ogni loro sforzo di restare vivi pare esser costantemente ostacolata. Ozark non è un serial di altissima impatto narrativo, ma ha dalla sua una costruzione degli episodi convincente e appassionante, che riesce ad attirare l’attenzione degli spettatori. Le dinamiche familiari sono il vero spunto narrativo di questa serie, che siano le complicate vicende dei Byrde, la famiglia malavitosa o la comunità di Ozark. È interessante il contrasto tra la mentalità metropolitana di Martin con il ritmo e il senso di appartenenza della comunità di Ozark, dove i residenti mostrano di non esser gli sprovveduti che Byrde immagina, costringendo l’urbano Martin ad adeguarsi alla mentalità locale.

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Il cast è sicuramente un punto di forza di Ozark, non solo Bateman (anche regista pregevole di alcuni episodi), ma tutti gli attori mostrano di sentirsi parte di questo contesto narrativo. Su tutti emerge la giovane Julia Garner, nel ruolo di Ruth, che è l’incarnazione stessa di Ozark: spietata, opportunista, ma in cerca di una via di fuga.

Ozark è esattamente questo, un serial in cui i protagonisti sono tutti, bene o male, in cerca di una fuga dalla loro vita, disperati, chi in cerca di una nuova vita, chi intento a preservare il proprio mondo da stravolgimenti esterni.

Come dicevamo prima, non siamo di fronte ad una serie eccelsa, di quelle che saranno ricoperte di premi, ma Ozark è comunque un serial che merita la visione, per la sua narrazione ricca di plot twist , con qualche colpo di scena ben congeniato, e con una fotografia desaturata, fredda, che acuisce il duro tono del racconto.

Personalmente, Ozark è stata una piacevole sorpresa all’interno del palinsesto di Netflix, che dopo essersi arricchito di piccoli tesori come Okja, conferma la sua vocazione di piattaforma ideale per i serial.

https://youtu.be/lPA7m8xDOUM

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