Sab 16 Novembre, 2024

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Il Padrino: L’Impero dei Corleone – Il gioco da tavolo che non si può rifiutare

Il Padrino: L’Impero dei Corleone – Recensione

Sono passati 45 anni dall’uscita del celebre film di Francis Ford Coppola sul grande schermo eppure, ancora oggi, la trilogia de Il Padrino resta un caposaldo del genere cinematografico dei gangster movie.

Non stupisce quindi la volontà di CMON di realizzare un gioco da tavolo sotto la costosa licenza ufficiale della pellicola, localizzato e distribuito da poco tempo in Italia grazie ad Asmodee che, ancora una volta, sembra averci visto lungo sulla qualità del titolo (o avrà ricevuto una soffiata?).

Ovviamente non potevamo esimerci dal parlarne, quindi, ecco la recensione de Il Padrino: L’Impero dei Corleone (The Godfather Corleone’s Empire), titolo ideato da Eric M. Lang da 2 a 5 giocatori, dai 14 anni in su, della durata di circa 60 / 90 minuti a partita (ma anche qualcosa di più, secondo la nostra esperienza).

Il Padrino: L'Impero dei Corleone
La scatola de Il Padrino: L’Impero dei Corleone

Una scatola “di facciata”

La prima sorpresa che troveremo una volta aperta la scatola, su cui è impresso un bellissimo artwork di Marlon Brando nei panni del “Don”, sono le 24 splendide miniature che andranno a comporre i membri della famiglia mafiosa che controlleremo nel gioco; 4 per ognuna delle 5 famiglie disponibili in gioco, più 4 miniature neutrali, inclusa quella di Don Vito Corleone, 1 segnalino primo giocatore a forma di testa di cavallo e 1 segnalino per indicare il round a forma di auto della polizia.

Queste sono collocate in un comodo raccoglitore in plastica, sotto il quale si nascondono:

  • 12 tessere attività
  • 44 carte lavoro
  • 18 carte alleato (suddivise in 3 atti)
  • 32 carte merci illegali (Armi, Denaro Sporco, Alcol e Narcotici)
  • 120 carte denaro (del valore di 1$, 2$, 3$ e 5$)
  • 45 gettoni di controllo di plastica, suddivisi nei colori delle 5 famiglie mafiose

Completano la ricca componentistica di questa sorprendente scatola il manuale di 28 pagine (ma per nulla complesso), il tabellone di gioco e 5 valigette in metallo, che verranno utilizzate nel corso del gioco per raccogliere i soldi e le carte obiettivo utili per farci vincere la partita.

Il Padrino: L'Impero dei Corleone
il denaro utilizzato in gioco

Inutile dire che i materiali sono di ottima qualità. Il denaro è rappresentato da carte da gioco vere e proprie (e non le solite banconote di carta igienica) mentre le miniature sono, come sempre, all’altezza delle aspettative a cui ci ha abituato CMON in questi ultimi anni.

La componentistica, da sola, giustificherebbe il prezzo elevato de Il Padrino: L’Impero dei Corleone, venduto all’importante cifra di 89,90 €, ma su questo aspetto ci torneremo più tardi.

Un gioco di “famiglia”

Una volta seduti attorno al nostro tavolo, completata un breve fase di setup del gioco (che varia in base al numero di giocatori), dovremo confrontarci con le famiglie mafiose controllate dai nostri avversari, che tenteranno di riciclare la maggior quantità di denaro possibile per vincere la partita.

Davanti a noi troveremo il tabellone raffigurante la New York degli anni ’50, suddivisa in 8 territori che potremo controllare con l’aiuto dei membri della nostra famiglia e dei loro picciotti. Per raggiungere il nostro scopo, ovvero quello di arrivare al termine della partita con più denaro degli altri, avremo la possibilità di “riscuotere il pizzo” dalle tante attività (legali e non) presenti sulle relative tessere; o completare le missioni affidateci da Don Corleone utilizzando il giusto numero di carte “merce di contrabbando”, che riscuoteremo inviando i nostri picciotti nelle attività.

Il denaro raccolto, tuttavia, dovrà essere riciclato (mettendolo nella nostra valigia di metallo) per poter essere poi conservato fino al termine del gioco. Alla fine di ognuno dei 4 turni che compongono la nostra partita, infatti, saremo costretti a scartare le carte in eccesso presenti nella nostra mano, correndo quindi il rischio di perdere la nostra piccola fortuna accumulata.

Ogni turno si suddivide in 5 round, spiegati brevemente di seguito:

  1. Apertura di una nuova attività – Una nuova tesserà attività verrà collocata sul tabellone di gioco
  2. Affari di famiglia – Il cuore vero e proprio del gioco. Qui i giocatori avranno a disposizione diverse azioni, come posizionare un picciotto su un’attività ottenendone i relativi bonus (tra questi è presente anche la possibilità di mettere in valigia una carta denaro presente nella nostra mano); posizionare un membro della famiglia (ottenendo i bonus sul “retro” di ogni attività presente nei territori confinanti); completare un lavoro per Don Corleone (scartando le relative carte merci di contrabbando, ottenendo i bonus di completamento e mettendo la carta missione in valigia); o giocare un alleato (una particolare carta che ci permetterà di utilizzare un’abilità speciale, a volte legata ad una miniatura neutrale). Da notare che le azioni vengono svolte una per giocatore, in senso orario, partendo da primo giocatore (chi possiede il relativo segnalino ottenibile su un’apposita attività), fino al completo esaurimento delle miniature a nostra disposizione.
  3. Guerre territoriali – Chi fra i giocatori avrà più miniature su un determinato territorio ne potrà prendere il controllo e, dal turno successivo, eventuali picciotti avversari collocati sulle attività da noi controllate, ci regaleranno gli stessi bonus forniti da tali attività.
  4. Bustarelle – Una fase d’asta in cui, segretamente, potremo offrire soldi dalla nostra valigia per ottenere una carta alleato
  5. Tributo al Don – Una fase in cui riprenderemo in mano le nostre carte alleato e scarteremo un numero di carte per rientrare nel limite segnalato, diverso a seconda del turno in cui ci troveremo.

Ne Il Padrino: L’Impero dei Corleonele varie famiglie si ritroveranno spesso in competizione diretta per il controllo delle varie zone che, al termine del gioco, forniranno punti bonus a chi avrà controllato più volte un determinato territorio nel corso della partita. Per farlo, oltre a poter piazzare le nostre miniature in punti strategici, potremo anche eliminarle fisicamente dal tabellone (gettandole simbolicamente nel fiume Hudson), completando missioni che ci permetteranno di piazzare autobombe o effettuare sparatorie.

Tattiche e strategie a lungo termine non troveranno quindi spazio all’interno del gioco, poiché un agguato di chi ci siede accanto sarà sempre pronto a rovinare i nostri piani di conquista di New York.

Al termine della partita, il giocatore che avrà più contanti nella propria valigia, sommati ai bonus forniti dal maggior numero di territori controllati e dal maggior numero di carte missioni (dello stesso colore) completate, sarà il vincitore.

Un gioco che “non potete rifiutarvi” di avere nella vostra collezione

Come avrete capito, Il Padrino: L’Impero dei Corleone unisce la gestione della mano e del controllo dei territori in un mix riuscito di piazzamento lavoratori ed interazione diretta fra i giocatori; una parte, quest’ultima, da tenere però in seria considerazione se giocate con persone che prendono “le cose sul personale”.

Non è infatti la prima volta che, durante le varie sessioni di playtest, vediamo intere famiglie sterminate da autobombe piazzate da avversari che hanno perso di vista l’obiettivo finale del gioco (mai ambientazione fu più azzeccata). Questo renderà impraticabile la vostra strada per la vittoria, permettendo a chi ha mantenuto un profilo più basso nel corso della partita (ma aggiungerei anche nella vita da giocatore in generale), di vincere a mani basse sul sangue versato da altri. Tutto dannatamente divertente, finché non sarà vostro il figlio che vedrete andare a fondo nell’Hudson.

Tornando sul discorso prezzo, gli 89,90 € richiesti per Il Padrino: L’Impero dei Corleone sono, come dicevo, giustificati ampiamente dalla componentistica di qualità e dal costo della licenza della saga cinematografica che, però, non viene assolutamente sfruttata a dovere. Fatta eccezione per il segnalino con la testa di cavallo mozzata e la figura di Marlon Brando che padroneggia sulle carte missione, l’ambientazione potrebbe benissimo essere qualunque altra a tema gangster. Questo potrebbe non essere necessariamente un difetto ma, a questo punto, avremmo preferito sacrificare il costo della licenza per pagare 10 € in meno sul prezzo finale del gioco.

Questo, insieme a qualche trascurabile sbilanciamento di alcune carte missione, sono gli unici difetti che possiamo trovare ne Il Padrino: L’Impero dei Corleone, un titolo che, grazie alla sua dinamicità e interazione fra i giocatori, entra di diritto nella nostra top 10 dei migliori giochi da tavolo di quest’anno.

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