Project Highrise – Recensione
Oggi esce su Steam Project Highrise, un videogioco che strizza l’occhiolino al SimTower di Maxis uscito nel lontano 1994, sviluppato da SomaSim e distribuito da Kasedo Games.
Non state troppo a preoccuparvi se i nomi non vi dicono nulla, stiamo parlando infatti di uno sviluppatore semisconosciuto, la cui unica altra opera pubblicata è stata un videogioco “per tablet” chiamato 1849 (pubblicato nel 2014 anche su Steam, e passato inosservato ai più). Quello di cui dovreste preoccuparvi è come edificare un altro piano del vostro grattacielo!
Ancora un altro piano e poi smetto!
I fortunati tra di voi che hanno giocato al mitico SimTower negli anni ’90 intuiranno facilmente il funzionamento di Project Highrise (si basa praticamente sulle stesse identiche meccaniche); per tutti gli altri, invece, ecco lo spiegone.
Project Highrise è un titolo gestionale, dove il nostro compito sarà quello di edificare un palazzo partendo dalle sue fondamenta. Oltre a doverlo innalzare piano dopo piano, studiando attentamente la collocazione di ascensori, scale, centraline elettriche, dell’acqua, del telefono e del gas (o della tv via cavo per i più esigenti), saremo chiamati anche alla gestione dei contratti di locazione. Questa sarà infatti la nostra unica fonte di guadagno.
Nel nostro palazzo (che presto diventerà un altissimo grattacielo) dovremo vendere spazi per unità abitative, uffici, negozi e ristoranti; scegliendo oculatamente gli affittuari che vorranno insediarsi nella “JustNerd Tower“.
Ognuno di essi pagherà un affitto più o meno remunerativo, e avrà esigenze specifiche non legate esclusivamente alla fornitura dei servizi essenziali. Gli uffici ad esempio potrebbero ospitare uno studio notarile che, sommerso dalle pratiche, ci richiederebbe la presenza di una copisteria collocata all’interno del nostro palazzo. Allo stesso modo un ristorante potrebbe volere degli addetti allo smaltimento rifiuti, mentre un negozio un’area di stoccaggio, e così via. Le possibilità sono veramente tantissime.
Giocando la modalità libera (esistono anche alcuni scenari, ma non una vera e propria campagna), potremo magari ritrovarci a partire con l’ospitare piccoli uffici di qualche commercialista; per poi arrivare, con il progredire del gioco, ad affittare lunghe metrature a delle multinazionali. Il tutto nel tentativo di far acquisire prestigio al nostro grattacielo, sbloccando così nuove opzioni di costruzione e poter edificare ancora un altro piano.
Non esiste infatti un vero obiettivo, se non quello di alzare fino alle stelle la nostra creatura; rendendola il posto in cui tutti vorrebbero abitare.
Dalle stalle alle stelle
Sono bastate poche sessioni di gioco per capire i pregi e i difetti del titolo di SomaSim.
Project Highrise si presenta con una grafica moderna, anche se non eccezionale. Le animazioni dei nostri inquilini risultano goffe (sembra che abbiano infilato tutti una scopa dove già sapete) e, nonostante l’effetto sembrerebbe essere voluto, non è tra i più ispirati artisticamente. Nella primissima versione del gioco sono presenti inoltre dei piccoli bug grafici. Nulla di particolarmente fastidioso o che comunque non si possa sistemare con l’arrivo di una piccola patch al day-one.
Nel gioco è assente un tutorial, lasciandoci spiazzati per i primi 20 minuti di gioco (le opzioni nell’interfaccia non sono tante, ma non sempre sono chiarissime). La mancanza di una vera campagna, poi, limita l’esperienza del giocatore alla modalità sandbox (e a qualche scenario senza onore ne gloria).
Ma se state pensando che questa sia la parte della recensione in cui continuerò ad elencare i difetti di Project Highrise vi sbagliate, perché terminano qui. Il gioco, chiaro omaggio a SimTower, farà felici tutti gli amanti dei gestionali in generale e non solo i nostalgici del titolo Maxis.
La curva di apprendimento, una volta superato lo scoglio dell’assenza del tutorial, è ben calibrata, dandoci l’opportunità di comprendere, piano dopo piano, come strutturare il nostro palazzo. Molteplici sono poi le possibilità di personalizzazione, che difficilmente porteranno un grattacielo ad assomigliare ad un altro durante tutte le nostre sessioni di gioco. Il supporto al Workshop di Steam, e quindi alle mod, non faranno altro che arricchire ulteriormente quest’aspetto nel tempo.
La chiave del successo per un buon gestionale risiede proprio nella varietà, nonché nella sensazione trasmessa al giocatore di esser in grado di costruire qualcosa di molto complesso; pur mantenendo le meccaniche di gioco semplici ed intuitive. Project Highrise ha tutte queste qualità.
Project Highrise è disponibile da oggi su Steam, al prezzo di 19,99€. Il titolo è stato interamente localizzato in italiano.
Ora perdonatemi ma al 14° piano ho un inquilino che si lamenta per un guasto all’ascensore.