Mentre scrivevo l’articolo riguardante Void Martyrs, il videogame descritto come reoguelite che vede come inedito protagonista una suora in tuta da astronauta che combatte una piaga spaziale biomeccanica, mi sono chiesto se avessi davvero coscienza della reale differenza che esiste tra roguelite e roguelike, termini molto utilizzati in ambiente videoludico ma che, molto spesso, vengono confusi o addirittura utilizzati come sinonimi.
Negli ultimi anni, i generi roguelike e roguelite hanno conquistato un ruolo di primo piano nel mondo dei videogiochi. Titoli di successo, sviluppati sia da grandi publisher AAA che da piccoli studi indipendenti, hanno contribuito all’evoluzione di queste particolari categoria di giochi.
Come anticipato, sebbene il termine “roguelike” venga spesso usato come un’etichetta generica per molti di questi titoli, esso viene confuso con il suo sottogenere, il “roguelite”. Un malinteso comune sulla differenza tra roguelike e roguelite è che nei roguelike non si mantiene alcun progresso tra le morti, ma nei roguelite si mantiene una qualche forma di progresso e si diventa più forti più si gioca. Sebbene tutto questo sia vero, non è l’unica cosa che separa i due generi, perchè esistono differenze ben precise che li distinguono.
Partiamo dal presupposto che la maggior parte dei giochi moderni che definiamo roguelike sono in realtà roguelite: allora, qual è la differenza e quali sono i criteri distintivi tra i due?
Cosa sono i roguelike?
Il termine roguelike, che significa “simile a Rogue” o “stile Rogue”, si riferisce proprio a Rogue, videogioco del 1980 basato su Dungeons and Dragons.
Mentre per molti giocatori una definizione chiara potrebbe non essere essenziale, gli appassionati più accaniti adorano distinguere ogni dettaglio. Nel 2008, durante una conferenza di sviluppo, venne stabilita la cosiddetta Berlin Interpretation, “manifesto” che elencava otto principi fondamentali per definire un roguelike:
- Generazione casuale dell’ambiente: le mappe e i livelli vengono creati proceduralmente, garantendo un’alta rigiocabilità.
- Permadeath: la morte del personaggio comporta la perdita totale dei progressi, costringendo il giocatore a ricominciare da capo.
- Turni di gioco: il combattimento non è in tempo reale; il giocatore e i nemici agiscono a turni, permettendo una pianificazione strategica.
- Movimento su griglia: i livelli sono suddivisi in una griglia, e ogni personaggio o nemico occupa una posizione specifica.
- Gameplay non modulare: movimento, combattimento e azioni come la cura o l’uso di oggetti avvengono nello stesso contesto senza transizioni di modalità.
- Complessità: il gioco offre molteplici strategie per raggiungere gli obiettivi, grazie alla varietà di oggetti, abilita e nemici.
- Gestione delle risorse: la disponibilità limitata di oggetti curativi e altre risorse richiede un’attenta gestione.
- Hack ‘n’ Slash: il focus principale è il combattimento e l’eliminazione di numerosi nemici.
Sebbene molti giochi incorporino alcuni di questi elementi, per essere tecnicamente considerato un roguelike, un titolo deve rispettare tutti questi criteri. Ecco perché la maggior parte dei giochi moderni che definiamo roguelike sono in realtà roguelite. Titoli come Dungeons of Dredmor o Tales of Maj’Eyal sono esempi di veri roguelike secondo la Berlin Interpretation.
Cosa distingue i roguelite?
Se un gioco include solo alcuni degli elementi sopra elencati e li combina con caratteristiche di altri generi, allora rientra nel sottogenere dei roguelite.
Esempi emblematici di roguelite includono Hades e Returnal con il loro gameplay d’azione in tempo reale, Slay the Spire e Griftlands con il combattimento basato sulle carte, e Balatro con la sua meccanica ispirata al poker. Questi giochi hanno saputo integrare elementi roguelike con innovazioni uniche, dando nuova linfa al sottogenere.
Tra gli elementi più comuni nei roguelite spiccano la generazione casuale degli ambienti e il concetto di permadeath, seppur con qualche modifica rispetto ai roguelike classici. Questi aspetti garantiscono il ciclo di rigiocabilità che i fan del genere amano, mentre la combinazione di altre meccaniche conferisce ai roguelite la varietà e l’originalità che caratterizzano i titoli moderni.
Conclusione
Pur essendo spesso utilizzati in modo intercambiabile, i termini roguelike e roguelite indicano due esperienze di gioco ben distinte. I roguelike tradizionali seguono criteri rigorosi, mentre i roguelite ne prendono ispirazione, adattandoli a nuove meccaniche e generi.
Entrambi i generi continuano a evolversi, offrendo ai giocatori sfide avvincenti e una profondità strategica senza precedenti.