Sam Neill (Jurassic Park) ha condiviso i suoi ricordi di Robin Williams nel suo libro di memorie appena pubblicato e intitolato Did I Ever Tell You This? (disponibile QUI). Neill ha avuto l’opportunità di lavorare con Williams nel film L’Uomo Bicentenario del 1999 e, sebbene sia stata un’esperienza speciale per lui, ha anche notato quanto Willams fosse triste.
Neill ha parlato delle “grandi chiacchierate” durante le loro visite reciproche nelle roulotte, dicendo: “Parlavamo di questo e di quello, a volte anche del lavoro che stavamo per fare”. Ha poi descritto Williams come “irresistibilmente, oltraggiosamente, incontenibilmente, gigantescamente divertente”.
Mentre stando al libro di memorie pubblicato la scorsa settimana i due si divertivano molto l’uno con l’altro, Neill percepì che qualcosa non andava arrivando a definire Williams “la persona più triste che abbia mai incontrato”. L’attore ha poi proseguito nel racconto scrivendo:
“Aveva fama, era ricco, la gente lo amava, aveva figli fantastici: il mondo era la sua ostrica. Eppure mi dispiaceva per lui più di quanto possa esprimere. Era l’uomo più solitario su un pianeta solitario”. Williams sembrava “inconsolabilmente solitario e profondamente depresso”.
Neill ha teorizzato che Williams usasse il suo umorismo come forma di auto-medicazione, dicendo che “le cose divertenti gli uscivano fuori, e tutti facevano le battute, e quando tutti facevano le battute, si vedeva che Robin era felice”. Un’ipotesi ripresa da molti anche dopo gli eventi che hanno portato alla scomparsa di Williams.
Come infatti sapranno bene i fan dell’attore, Williams è poi morto suicida all’età di 63 anni, l’11 agosto 2014.