Sab 16 Novembre, 2024

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Sergio Leone: la classifica dei film dal peggiore al migliore

La voglia di fare stilare una classifica che riveli quale sia il migliore film di Sergio Leone รจ partita dalla notizia dell’uscita, nelle sale cinematografiche, del documentario di Francesco Zippel intitolatoย Sergio Leone: L’italiano che inventรฒ l’America, pellicola in cui viene ripercorsa la carriera del grande regista romano attraverso le spettacolari immagini dei suoi film e interviste di colleghi illustri.

Tra le guest star che hanno partecipato al film di 01 Distribution troviamo Steven Spielberg, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Martin Scorsese eย  ovviamente il compositore, collaboratore leoniano per eccellenza, Ennio Morricone. Cogliamo l’occasione per stilare la classifica dei film di Sergio Leone, dal peggiore al migliore.

Sergio Leone nasce a Roma il 3 gennaio 1929, figlio del regista e attore, star del cinema muto italiano, Vincenzo Leone (in arte Roberto Roberti) e di Edvige Valcarenghi (in arte Bice Waleran), attrice romana. Inizia a lavorare nel cinema negli anni 50 come aiuto regista di molti film italiani, la svolta avviene quando molte produzioni Hollywoodiane arrivano a cinecittร  per girare i cosiddetti peplum, film in costume ambientati in epoca romana. In questo periodo Leone diventa il regista di seconda unitร  piรน richiesto dagli americani, pur non parlando una parola d’inglese, arrivando a girare la famosa scena della corsa delle bighe nel colossal Ben Hur.

Grazie al successo ottenuto con i film d’oltre oceano, Leone venne chiamato a sostituire il regista Mario Bonnard, a causa di un malore, sul set del film Gli ultimi giorni di Pompei, al quale aveva collaborato alla sceneggiatura. Tuttavia il nome del regista romano non appare nei crediti della regia del film, quindi lo escluderemo da questa classifica.

I film di Sergio Leone, dal “peggiore” al migliore

Il Colosso di Rodi (1961)

Il primo film diretto da Sergio Leone รจ ovviamente un peplum. L’esordio ufficiale alla regia fu un ottimo successo commerciale nonostante una produzione molto travagliata: l’attore scelto per interpretare il protagonista, l’americano John Derek, accusรฒ Leone di essere poco esperto e cercรฒ di prendere in mano la regia del film. Leone perรฒ , grazie anche alla fama acquisita come aiuto regista, ebbe la meglio affidando la parte a Rory Calhoun. La trama del film ruota intorno alla costruzione di una colossale statua raffigurante il Dio Apollo, nell’isola greca di Rodi. L’estetica di Leone รจ poco visibile in questa pellicola, anche se il film รจ pervaso da un senso d’umorismo, riconoscibile in altri film del regista.

Giรน la testa (1971)

Questo film, ideato da Leone, doveva essere inizialmente diretto da Sam Peckinpah, per la volontร  del regista di fermarsi con il genere western.ย  L’americano rifiutรฒ l’offerta e Leone si vendico anni dopo quando nel film Il mio nome รจ nessuno (1973) , prodotto da Leone, appare un tomba dove รจ inciso il nome del regista americano. Giรน la testa racconta l’incontro tra il peone messicano Juan Miranda (Rod Steiger), a capo di un banda di criminali composta dalla sua famiglia, e John Mallory (James Coburn) esperto dinamitardo ed ex rivoluzionario dell’I.RA. I due uniranno le forze per rapinare la banca di Mesa Verde ma verranno coinvolti nella rivoluzione messicana guidata dal Dottor Villega (Romolo Valli). Pur parlando di rivoluzione il film puรฒ essere visto come anti rivoluzionario, infatti il personaggio di Mallory, si porta dietro un segreto che viene mostrato un pezzo alla volta, attraverso dei flashback, dove viene mostrato il caro prezzo della rivoluzione. Anche qui l’umorismo fa da contraltare alla brutalitร  della guerra, tant’รจ che il film doveva inizialmente intitolarsi Giรน la testa, coglione!

Per un pugno di dollari (1964)

Stanco dei peplum Leone decise di puntare ad un genere molto amato, il western. Ammiratore dei grandi registi del genere, come John Ford o Howard Hawks, Leone decise di girare uno spaghetti western, genere che giร  esisteva ma che il regista ha contribuito a rendere immortale e soprattutto apprezzato anche da chi il genere l’aveva inventato. La trama del film viene ripresa da La sfida del Samurai (Jojinbo, 1961) di Akira Kurosawa, e racconta la storia di uno straniero senza nome arrivato in un cittร  capeggiata da due famiglie rivali, i Baxter e i Rojo, che decide di sfruttare tale rivalitร  offrendo i suoi servizi ad entrambe le famiglie. รˆ con il primo western, capostipite della trilogia del dollaro, che nasce il mito di Sergio Leone, qui inizia la collaborazione con il compositore Ennio Moricone, presente in tutti i film successivi del regista, e con l’attore, allora sconosciuto, Clint Eastwood. I campi larghi, i primi piani strettissimi durante i duelli, i lungi silenzi, e tutto quello che caratterizza l’estetica leoniana ha avuto inizio da qui.

Per qualche dollaro in piรน (1965)

Dopo il successo del primo film, Leone porta avanti la sua idea di western, confermando i suoi collaboratori, del resto squadra che vince non si cambia. La trama vede due cacciatori di taglie, il monco (Clint Eastwood) e il colonnello Douglas Mortimer (Lee Van Cleef), prodigarsi per riscuotere la taglia del criminale appena evaso di prigione El Indio (Gian Maria Volontรจ). Secondo capitolo della trilogia del dollaro, il film fu un altro successo, tanto da essere il film piรน visto in Italia nella stagione 1965-66. Rispetto al precedente il respiro epico del film รจ nettamente piรน presente ed รจ vicino al picco della trilogia, che arriverร  con il successivo film.

Il buono, il brutto, il cattivo (1966)

il film piรน noto di Leone, e tra i piรน celebri western della storia del cinema, questo film rappresenta la quintessenza dello spaghetti western. Ambientato durante la guerra di secessione americana la trama segue tre personaggi, il buono (Clint Eastwood), il brutto (Eli Wallach) e il cattivo (Lee Van Cleef) alla ricerca di una cassa contenente 200.000 dollari, trafugata dall’esercito confederato durante la guerra.Il film, nonostante la durata di quasi 3 ore, fu un altro successo clamoroso in tutto il mondo, portando Sergio Leone ad essere uno dei registi piรน conosciuti, al pari dei colleghi americani. Alcune delle scene di queste film vengono studiate nelle scuole di cinema , grazie anche al perfetto montaggio e alla sincronia fra la colonna sonora e le immagini; ne รจ un esempio la celebre sequenza finale del triello:

C’era una volta il West (1968)

Quello che doveva essere nelle intenzioni l’ultimo western di Leone, รจ un film crepuscolare che racconta la fine dell’epopea western, come si evince dal titolo. La protagonista รจ una donna (Claudia Cardinale), che si troverร  costretta a difendere un pezzo di terra, contro la costruzione dei binari della ferrovia che passa proprio sul suo terreno. Ad aiutare la donna ci sarร  il misterioso Armonica (Charles Bronson), pistolero dall’oscuro passato. Per la parte del villain, Frank, Leone scelse l’attore americano Harry Fonda, che fino a quel momento non aveva mai interpretato un personaggio negativo. C’era una volta il west รจ una vera e propria scuola di cinema su pellicola e ,nel corso degli anni, i piรน grandi registi hanno accredito questo film come fonte di ispirazione per il loro lavoro. Nel rappresentare la fine di un epoca, Leone si affida ancora al suo stile da spaghetti western aggiungendo perรฒ una vena nostalgica che trasforma il film in un atto d’amore e un perfetto addio al genere. La scena iniziale dei titoli di testa รจ un esempio di come Leone riesce ,attraverso le immagini e i suoni, a trasmettere emozioni e concetti senza l’utilizzo della parola. Nell’dea iniziale di Leone i tre pistoleri i attesa alla stazione dovevano essere interpretati da Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef, protagonisti de Il buono, il brutto e il cattivo, cosรฌ da sottolineare quella che per il regista rappresentava la conclusione dell’epopea western. Eastwood rifiutรฒ di apparire solo per pochi minuti e questo segnรฒ la fine della collaborazione fra l’attore e Leone.

C’era una volta in America (1984)

Siamo giunti a quello che, a detta di molti, รจ il migliore di tutti, il “film della vita” di Sergio Leone, frutto di un lavoro lunghissimo durato piรน di 10 anni, il desiderio di realizzare un gangster movie che rappresentasse la sua idea di America.

Tratto da un romanzo di Harry Grey, la pellicola narra l’ascesa e la caduta del gangster David “Noodles” Aaronson, interpretato da Robert de Niro, nel corso di piรน di 40 anni di attivitร  criminale. Affrontando un genere diverso dal western, Leone, realizza un capolavoro, caposaldo del genere e uno dei migliori film di tutti i tempi. A causa della durata, di quasi 4 ore, i distributori americani decisero di tagliare il film, scendendo alle 2 ore e 20, rendendo il film irricevibile al pubblico e alla critica, trasformando un capolavoro in in fiasco. Solo con il passare del tempo, e con la circolazione della versione integrale, C’era una volta in America si guadagnerร  il meritato posto tra i migliori film della storia del cinema e, secondo chi vi scrive, il miglior film di Sergio Leone.

La classifica dei film di Sergio Leone che rivale quale sia la sua migliore pellicola รจ, comunque, per forza di cose, totalmente soggettiva e, come in questo caso, il peggiore della lista resta comunque un grande film, a conferma della grandezza del mito di Sergio Leone.

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