Nel mondo moderno la parola condivisione è sulla nostra bocca tutti i giorni: dai social agli account delle piattaforme streaming, fino ad arrivare al nuovissimo Splito, il gioco di carte dove si condivide tutto (e quindi anche la nostra recensione) ma non la vittoria!
Questo titolo è recentemente arrivato sul nostro tavolo e noi siamo già pronti a condividere con voi le nostre opinioni in merito.
La recensione completa di Splito: il nuovo gioco da tavolo di carte di Studio Supernova
Splito è un veloce gioco da tavolo ideato da Lux Remond e Romaric Gallonnier e con artwork a cura di Maud Chalmel. Si tratta di un titolo che può essere intavolato da 3-8 giocatori, dagli 8 anni in su, della durata di circa 15 minuti a partita, originariamente edito da Blam! (Chakra) e portato nel nostro paese da Studio Supernova.
Si tratta di un gioco di carte con pochissime regole, in cui dobbiamo parzialmente collaborare con i giocatori alla nostra destra ed alla nostra sinistra, ma al solo fine di fare più punti di tutti a fine partita, con una meccanica molto simile a quella già vista per esempio in Between Two Castles of Mad King Ludwig.
Ma ora tuffiamoci a pieno in questa recensione di Splito.
- Contenuti e gameplay di un momento di condivisione fra amici
- Conclusioni e commenti finali della nostra recensione di Splito
Contenuti e gameplay di un momento di condivisione fra amici
La scatola di Splito è piuttosto compatta. Al suo interno troviamo 108 carte, di formato fuori standard non imbustabili (in quanto non ci risultano essere in commercio bustine protettive di misura adatta), 1 libretto segnapunti e il regolamento.
Le carte sono di due tipi: carte obiettivo e carte splito. Le prime indicano, negli angoli in alto il numero di punti vittoria che si possono guadagnare a fine partita e i requisiti da raggiungere per soddisfare l’obiettivo stesso, alcune di esse hanno anche sul fondo un simbolo stella o luna. Le carte splito invece sono carte di valore da 1 a 6 di 5 diversi colori.
Ad inizio partita si scelgono casualmente due obiettivi comuni fra quelli con i simboli stella o luna e li si mettono al centro del tavolo, si mescolano quelli avanzati insieme al resto delle carte (sia quelle obiettivo che quelle splito) e si distribuiscono 13 carte a ciascun giocatore.
Nel proprio turno ciascun giocatore deve dichiarare se giocherà una carta nella Zona che condivide con il giocatore alla sua destra o in quella alla sua sinistra e la mette a faccia in giù. Quando tutti hanno giocato, si rivelano in contemporanea le carte e si passano quelle residue nella propria mano al giocatore a sinistra.
Si continua così finché non sono state giocate tutte le carte e quindi si conteggiano i punti in questo modo:
- si assegnano i punti degli obiettivi comuni alle Zone che hanno soddisfatto i loro requisiti, in caso di parità non si assegna alcun punto per quello specifico obiettivo comune;
- si verificano gli obiettivi raggiunti in ciascuna Zona e si mettono a faccia in giù quelli non raggiunti, indicando sulla scheda segnapunti quelli raggiunti;
- ogni giocatore moltiplica il punteggio raggiunto dalla Zona alla propria destra con il punteggio raggiunto dalla Zona alla propria sinistra. Il giocatore con più punti vince!
Conclusioni e commenti finali della nostra recensione di Splito
È arrivato il momento delle conclusioni. Come al solito partiamo con qualche breve commento sui materiali e gli artwork, ossia in questo caso delle carte che, come vi abbiamo già accennato, sono di una misura particolare, fuori standard e non imbustabili. La qualità è standard e gli artwork sono essenziali, per così dire senza infamia e senza lode.
A livello di meccaniche il gioco è decisamente semplice e ricorda parzialmente (anche questo come ve lo abbiamo già accennato) Between Two Cities of Mad King Ludwig. Il concetto di condivisione delle zone è più o meno lo stesso anche se a cambiare è principalmente il metodo di calcolo dei punti che in splito è molto più semplice.
Le poche regole e la sua intuitività lo rendono molto adatto anche ai giocatori neofiti. Le partite sono sempre diverse fra loro in quanto c’è sempre un certo numero di carte che non vengono utilizzate (in 8 se ne usano 106 in totale ma meno si è e più ne restano nella scatola).
L’alea non inficia granché nel gioco perché di fatto durante il primo giro di tavolo si vedono tutte le carte in gioco e quindi si può provare a creare insieme ai nostri vicini una strategia utile per massimizzare la zona comune.
Infine un ruolo fondamentale, anche se non sembrerebbe a prima vista, lo svolge la comunicazione. Infatti riuscire a incoraggiare il propri vicini ad aiutaci a raggiungere un’obiettivo comune può risultare fondamentale per la vittoria. Certo, i giocatori più esperti potrebbero presto essere in grado di manipolare gli altri al tavolo per cercare di raggiungere più agevolmente la vittoria, ma la tecnica ci sta tutta, in fondo lo dice anche la scatola: Splito è il gioco dove si condivide tutto, tranne la vittoria!