Chi ama il mondo del fumetto, sul finire del 2018 ha pianto una delle figure piรน importante dei comics, Stan Lee.
La rilevanza di Lee come creatore di storie e dell’impero Marvel รจ piรน che evidente, ma l’occasione della sua dipartita ha dato i natali ad una feroce battaglia sul valore culturale dei fumetti, iniziata dal comico Bill Maher.
Il comico Bill Maher continua la sua campagna anti-fumetto, iniziata alla morte di Stan Lee, ma deve scontrarsi con un Joe Quesada particolarmente ironico
Maher รจ noto per esser un feroce critico, capace con una certa abilitร di analizzare elementi scomodi della societร ponendoli sotto una luce diversa (un suo pezzo sulla religione ancora oggi รจ per me un esempio di ottima satira). Alla morte di Lee, perรฒ, Maher ha deciso di minimizzare la perdita dell’uomo immagine di Marvel Comics, deridendo chi piangeva la scomparsa di un personaggio cosรฌ importante.
Inevitabile la reazione del mondo nerd, ma non solo. L’importanza di Lee e della Marvel, come elemento della pop culture, รจ una veritร che puรฒ esser difficilmente smentita, a meno che ancora non si voglia ridurre il fumetto ad un semplice intrattenimento, privandolo del suo valore educativo.
Forse, il buon Maher non ha letto pezzi di letteratura come Requiem, Il ragazzo che collezionava l’Uomo Ragno o Dio ama, l’uomo uccide, giusto per restare in casa Marvel.
Al centro della campagna inizialmente anti-Lee e poi decisamente contro il fumetto di Maher, troneggia ancora una volta il preconcetto che se le parole sono in una nuvoletta, non si sia di fronte a della “letteratura”. Nelle filosofia di Maher, la stessa passione per i comics di gente adulta รจ la causa per cui in America sia stato eletto Trump. Il fatto che le due cose non solo siano slegate, ma ironicamente antitetiche analizzando alcune delle opere a fumetti piรน apprezzate, รจ sfuggita al pungente comico.
Ovviamente, una simile uscita polemica (a mio avviso, volutamente) non poteva rimanere impunita. La comunitร dei fumetti รจ giustamente insorta, lettori e autori, per difendere non solo il buon nome di Lee, ma il valore culturale della produzione a fumetti.
Siamo ancora ai livelli in cui il fumetto non viene conosciuto e studiato, ma giudicato a priori, basandosi su una serie di preconcetti stantii e ampiamente smentiti, che perรฒ ogni ricompaiono come la gramigna. Questa volta con le fattezze del (furbo) Maher.
A rendere ancora piรน fallimentare questa campagna del comico รจ il modo ironico e sopra le righe con cui i piรน alti esponenti del comics americano hanno reagito. Il premio come miglior troll di Maher spetta a Joe Quesada.
Il Chief Creative di Marvel, infatti, ha calato un asso mica da poco: invitare Bill Maher alla commemorazione per Stan Lee tenutasi ieri.
And @billmaher if you want you can come as my plus one, I promise you I wonโt ask you to read a comic but I will ask you to donate a bit to Hero and sign my copy of Iron Man 3.
— Joe Quesada (@JoeQuesada) January 27, 2019
Come si combatte chi denigra senza conoscere? Ovviamente, mostrandogli il perchรฉ tanta gente adulta ancora legga fumetti, facendogli conoscere la ragione di questa passione. Bella mossa, Joe. Raffinata ed elegante.
Peccato che Maher abbia rinunciato a questa possibilitร . Ieri, infatti, non si รจ presentato, dando cosรฌ l’occasione a Quesada di ironizzare e di deriderlo con eleganza, con un tocco di sarcasmo.
Well @billmaher youโre going to miss a hell of an afterparty too pic.twitter.com/hbzPukFtNR
— Joe Quesada (@JoeQuesada) January 31, 2019
Per la cronaca, dalle immagini viste online Maher si รจ perso una grande cerimonia, che sicuramente sarebbe piaciuta a Smilin’ Stan.
La campagna di Maher contro i fumetti, visti come un simbolo di decadenza culturale anzichรฉ di crescita, non si fermerร certo qui, ma sarebbe interessante veder il comico affrontare questo argomento dopo aver mostrato di essersi approcciato al mondo delle nuvole parlanti con onestร e scevro di pregiudizi.
Come direbbe Stan the Man: Excelsior!