Al quarto tentativo Starship, il mega razzo di SpaceX destinato alla nuova era dell’esplorazione spaziale umana, è riuscito finalmente a rientrare integro sulla Terra facendo un ulteriore progresso rispetto al terzo volo di prova dello scorso anno quando, pur portando a termine perfettamente tutta la fase di lancio e di volo in orbita, Starship era andato distrutto durante la fase di rientro.
Questa volta, invece, seppur con qualche problema che ha interessato le prime fasi post-lancio e quelle di rientro, con alcuni motori che hanno smesso di funzionare correttamente, il razzo è riuscito ad ammarare e a essere recuperato per un successivo riutilizzo.
Slow motion liftoff of Starship on Flight 4 pic.twitter.com/9itFbrfxW7
— SpaceX (@SpaceX) June 6, 2024
Lancio e volo problematici ma rientri a Terra perfetti
Il lancio, avvenuto oggi dalla base texana Starbase di Boca Chica quando in Italia erano le 14:50, è stato immediatamente seguito da momenti di tensione per via dello spegnimento inprovviso di uno dei 33 motori Raptor del primo stadio del razzo avvenuto appena 4 secondi dopo la partenza. Tuttavia, i 32 propulsori rimasti hanno fornito la spinta sufficiente a raggiungere la quota necessaria per la separazione di Starship dal booster Super Heavy alto 70 metri.
Subito dopo la separazione, il Super Heavy ha invertito la rotta e, utilizzando 13 dei motori Raptor, ha fatto ritorno verso il Golfo del Messico per effettuare il cosiddetto “splashdown”, ovvero un ammaraggio controllato a velocità ridotta. Si tratta di uno dei più grandi successi da quando sono iniziati i test di volo di Starship, visto che non era mai accaduto prima d’ora che il razzo vettore riuscisse a tornare integro sulla Terra.
Anche il volo di Starship è stato interessato da alcuni problemi che, però, non hanno impedito alla navicella riutilizzabile alta 50 metri di rientrare integra sulla Terra. Infatti, dopo la separazione dal booster e il volo in orbita, al momento del rientro si è danneggiato uno dei flap dei timoni dell’astronave che ha perso anche alcune delle 18.000 piastrelle in materiale ceramico avanzato che proteggono l’astronave dalle altissime temperature causate dell’attrito con l’atmosfera terrestre.
Una giornata storica per l’esplorazione spaziale
“Nonostante un flap danneggiato e la perdita di molte piastrelle, Starship è riuscita ad finire dolcemente nell’Oceano!” ha scritto Elon Musk in un post X dopo l’ammaraggio in verticale di Starship nell’Oceano Indiano.
Si tratta dunque di un successo senza precedenti per il razzo e l’astronave che riporteranno l’uomo sulla Luna con le missioni Artemis e permetteranno all’umanità di soingersi alla conquista di Marte.