In attesa di sapere se la sua ultima fatica, The Fabelsman, trionferà la notte degli Oscar dove è presente con sette nomination tra cui quella per il miglior film e miglior regia, il 76enne Steven Spielberg si dice pronto per tornare al genere horror.
Al festival di Berlino, dove il regista americano ha ricevuto l’Orso d’Oro alla carriera dalle mani del cantate degli U2 Bono Vox, al momento della consegna del premio Spielberg ha dichiarato: “Sono preoccupato dall’aver sentito di avere una intera carriera alle spalle, perché io non ho ancora finito. Voglio continuare a lavorare. Voglio continuare a imparare, scoprire e spaventare a morte me stesso e tutti voi. Devo tornare ad alcuni di quei primi film più spaventosi, ma questa è un’altra storia per dopo. Finché proverò gioia e finché il mio pubblico proverà gioia e altri valori umani nei miei film, sono riluttante a dire che è la fine”.
Nella lunga carriera di Spielberg, i film che possono rientrare nella categoria horror sono essenzialmente due: Duel (1971), film d’esordio del regista dove un camion che sembra essere uscito dall’inferno terrorizza un’automobilista e Lo squalo (1975), pellicola che di fatto ha inventato il genere blockbuster e ha consacrato il talento del cineasta di Cincinnati.
Ma il curriculum di Spielberg riguardante il cinema horror è ricco soprattutto di titoli che lo vedono nel ruolo di produttore, come Gremlins, Ai confini della realtà e Poltergeist, di cui ha anche diretto alcune sequenze.
Il prossimo lavoro del regista sarà il documentario legato allo storico collaboratore John Williams, autore di tutte le colonne sonore dei suoi film, con Spielberg che ha inoltre annunciato di voler realizzare Napoleon, serie Tv incentrata sulla figura storica di Napoleone Bonaparte e basata su una sceneggiatura che l’illustre collega Stanley Kubrick voleva realizzare molto tempo fa, con protagonista Jack Nicholson.
Insomma, probabilmente dovremo attendere ancora qualche anno per vedere questa “annunciata” incursione nel cinema horror da parte di Steven Spielberg.