Stranger Things 4 si è finalmente mostrata con l’anteprima da cui scaturisce questa recensione che, però, vuole essere un po’ diversa dal solito o, meglio, dal solito modo di fare recensioni di film e serie TV.
L’aver ottenuto la possibilità di guardare i nuovi episodi, molto in anticipo rispetto al debutto ufficiale su Netflix, ci costringe a non parlare di determinati argomenti, citare specifici personaggi e descrivere particolari situazioni dello show.
Il tutto, ovviamente, per non invadere il web di spoiler, rispettare il pubblico che vedrà la nuova stagione a partire dal prossimo 27 maggio e, soprattutto, onorare nel nostro piccolo il lavoro – splendido, questo almeno possiamo dirlo – dei fratelli Duffer, e di tutti coloro che hanno lavorato duramente alla realizzazione delle nuove puntate durante gli ultimi due, difficilissimi, anni.
Dopotutto, avendo avuto il privilegio di ritornare ad Hawkins un po’ prima degli altri, è un misero prezzo da pagare.
La recensione di Stranger Things 4 adatta a tutti, con e senza spoiler
Come anticipato, quindi, racconteremo di Stranger Things 4 in maniera differente dal solito, dividendo idealmente la recensione in tre “Capitoli”, imitando un po’ la nuova discesa nell’abisso dei misteri raccontati dallo show che si articola in 9, per l’appunto Capitoli, corrispondenti ai titoli degli episodi.
Cliccando su ognuno dei capitoli che seguono, verrete trasportati in una specifica sezione dell’articolo: una con la recensione generale della serie senza spoiler; una con il racconto dei momenti salienti di questa quarta stagione (ma tenendo comunque fede al “patto del silenzio” fatto con Netflix); una con il racconto del finale di stagione e su cosa dovremo aspettarci da Stranger Things 5.
- Capitolo 1: Com’è la quarta stagione (niente spoiler)
- Capitolo 2: Cosa accade in Stranger Things 4 (qualche spoiler)
- Capitolo 3: L’inizio della fine (sorpresa!)
Capitolo 1: Com’è la quarta stagione
Prima di tutto un breve prologo: l’impatto con i protagonisti ormai cresciuti è alquanto spiazzante. Due anni di pandemia, purtroppo, hanno lasciato il segno e, in una fase di crescita com’è l’adolescenza, in men che non si dica si passa dall’essere gracili e piccoli ragazzini delle scuole medie a giovanotti in pieno sviluppo.
Devo essere sincero, inizialmente, se escludiamo i primi 8 minuti della quarta stagione (che tra l’altro sono già visibili online da tutti), la prima puntata mi è sembrata un po’ stucchevole. Tra l’assolata California e la ormai tranquilla Hawkins, è tutto un fermento ormonale di liceali ansiosi di poter vivere in spensieratezza le vacanze di primavera. L’immancabile squadra di basket del liceo che si prepara per la finale guidata dal belloccio di turno che fa coppia fissa con la prima delle cheerleader; i nostri amici nerd che organizzano un’importante sessione di Dungeons and Dragons, Robin e Steve alle prese con i rispettivi problemi amorosi e, infine Undici bullizzata e ignorata da tutti che sembra aver perso i suoi poteri.
Insomma, la fiera dell’ovvio, un supermercato del cliché con il ricorso all’espediente narrativo più scontato di tutti: l’eroe che diventa una persona normale.
Mai mettere in dubbio il lavoro dei Duffer
Tuttavia, c’era qualcosa che mi stava sfuggendo, il fatto che la serie stesse fornendo la contestualizzazione del periodo storico in questione, gli anni ’80 dei giovani americani che in molti come me hanno vissuto attraverso pellicole e serie cult, ma che il pubblico più giovane fatica a riconoscere. Prendendo atto del mio errore e della mia arrogante sensazione iniziale, già dal secondo episodio, intitolato “La maledizione di Vecna” e che ci presenta il nuovo villain di Stranger Things 4, è tutto un crescendo di intensità che rapisce lo spettatore, lo coinvolge e lo tiene costante mente appeso alla insaziabile voglia di proseguire con la storia, episodio dopo episodio.
Considerando che la durata media delle puntate si aggira intorno ai 50 minuti (per non parlare degli ultimi due episodi lunghi come un film), è facile intuire come un binge watching di questa quarta stagione debba essere preparato bene: il rischio di cedere alla stanchezza è sempre i agguato nonostante i vari cliffhanger tra un episodio e l’altro.
L’eredità degli horror cult degli anni ’80
Quello che caratterizza in particolare la quarta stagione è che trasuda orrore da ogni fotogramma. Come sempre gli omaggi e gli easter egg agli anni ’80 non mancano, ma l’atmosfera è costantemente spaventosa e ci riporta di continuo alla mente iconiche pellicole horror come La Casa, Halloween, Nightmare, Carrie ed Hellraiser solo per citarne alcune. L’ “easter egg vivente” Robert Englund nei panni del familicida Victor Creell è solo la ciliegina di una farcitissima torta.
La sensazione, puntata dopo puntata, è quella di sprofondare sempre di più nell’abisso, in un Sottosopra molto più malvagio e letale, dove le atmosfere lugubri sono solo uno scenografico contorno alla manifestazione del male in senso lato. Sì, perché il male è davvero di casa ad Hawkins e i protagonisti, divisi e spesso lontani migliaia di miglia fra di loro, comprenderanno il perché la piccola cittadina dell’Indiana sembra essere maledetta.
Ognuno dei gruppi in cui si sono divisi i protagonisti, con Undici isolata dagli altri, scoprirà un singolo pezzo del puzzle che fornirà la visione generale del tutto, del quando e del perché ad Hawkins tutto ha avuto inizio e, forse, dove tutto si concluderà.
Stranger Things 4 non è, come potevamo pensare dopo la conclusione della stagione 3, un momento di passaggio verso la già annunciata conclusione attesa con Stranger Things 5, ma rappresenta il nucleo stesso della storia ideata dai fratelli Duffer.
Ritroviamo tutti i principali protagonisti della serie, anche qualcuno apparso nelle stagioni precedenti tramite flashback, ma soprattutto ritorniamo a godere di una narrazione ben fatta e ben preparata, anche se, a esser sinceri, qualche volta tocchiamo punte di bizzarria che, personalmente, avrei evitato. Da tenere d’occhio anche la mappa di Hawkins pubblicata qualche tempo fa, perché tutto si giocherà nei posti e nei luoghi indicati in quell’artwork che, forse, all’epoca, abbiamo guardato con poca attenzione.
#StrangerThingsDay: la mappa di #Hawkins, Indiana. pic.twitter.com/5ODHnRJTee
— NerdSalvation (@NerdSalvation) November 7, 2021
Stranger Things vuol dire qualità
I ragazzini di Hawkins sono cresciuti, e tanto anche, così come le loro capacità attoriali che consentono allo show di essere sempre credibile e coinvolgente. Insomma, una quarta stagione da non perdere assolutamente, perché di carne al fuoco ce n’è tanta e perché, come già ampiamente svelato nei mesi scorsi, siamo davvero all’inizio della fine.
Epilogo flash: una menzione particolare bisogna assolutamente farla alle giovani interpreti dello show Millie Bobby Brown (Undici / Jane), Natalia Dyer (Nancy), Sadie Sink (Max) e Maya Hawke (Robin), con quest’ultima la cui somiglianza con la madre Uma Thurman è sempre più impressionante. Le loro interpretazioni sono davvero al top e da sole, in alcuni momenti, tengono la scena in maniera insuperabile.
Capitolo 2: Cosa accade in Stranger Things 4
Gli eventi della quarta stagione prendono il via in maniera apparentemente tranquilla, salvo ripiombare dopo un po’ nell’incubo che tutti i protagonisti sembravano essersi lasciati alle spalle (o comunque sigillato nel Sottosopra).
“Purtroppo” i ragazzini sono cresciuti e sono alle prese con le inquietudini tipiche dell’adolescenza: qualcuna come Max è tornato a essere solitario, altri come Will a diventare ancora più timido e altri ancora come Undici / Jane a non saper gestire la rabbia e a rispondere per le rime a una sua compagna di scuola che non perde occasione per prenderla in giro e bullizzarla. Quando la misura sarà colma Undici passerà alle maniere forti e, anche senza superpoteri, si beccherà una bella denuncia di aggressione con successivo arresto.
Il DNA di una serie epocale
È in questo preciso momento che Stranger Things torna a essere Stranger Things e, mentre Undici viene portata via dall’esercito, salvo poi essere aiutata nuovamente dal dottor Owens che la porterà in un luogo sicuro, in Russia qualcuno vuole fare altrettanto con Hopper, rinchiuso in una fredda e desolata prigione dispersa in Kamchatka.
Il male che alberga ad Hawkins emerge nuovamente dal Sottosopra collegando ogni cosa e, con una “metodologia a la Nightmare”, torna a colpire e a uccidere, questa volta in una maniera molto più spaventosa e disturbante. È una nuova chiamata alle armi per tutti, anche se le difficoltà non mancheranno di certo e l’esercito USA, che continua a braccare Undici, non esiterà a usare le maniere forti.
Toccherà nuovamente ai giovani protagonisti, divisi in due gruppi, prendere di petto la situazione. Mike, Will, Jonathan, Suzie e la new entry Argyle si metteranno sulle tracce di Undici tra sparatorie e inseguimenti. Dustin, Lucas, Nancy, Steve, Robin, Max e il rockettaro Eddie cercheranno le risposte ai nuovi cruenti omicidi, affrontando la vera personificazione del male che sembra dimorare ad Hawkins. Quest’ultimo gruppo, dopo aver scoperto che il nuovo villain sembra essersi impossessato della versione speculare del Sottosopra della casa degli orrori di Victor Creel, cercherà di scovare direttamente Vecna affrontandolo direttamente all’interno del Sottosopra, dove il mostro può però sprigionare tutta la sua potenza.
Isteria collettiva anti DnD
Sarà davvero dura per tutti, soprattutto perché in città, nel frattempo, il più figo della scuola e ebete di turno, fomenterà gli animi della popolazione accusando Eddie e tutti i membri dell’Hellfire Club (il gruppo nerd dedicato alle partite di Dungeons and Dragons), di essere una setta satanica responsabile degli omicidi definiti veri e propri sacrifici rituali. Tra l’altro ciò che accade ricalca la realtà dei primi anni ottanta, quando una vera e propria paranoia satanista indicò il papà dei giochi di ruolo come causa di suicidi, efferati omicidi e propaganda dell’occulto.
Nel frattempo, mentre gli eventi precipitano e vengono a galla orrori del passato, in Russia Hopper trova un inatteso alleato che cercherà di farlo evadere dietro un lauto compenso. Tuttavia la fuga non sarà cosi semplice come pianificato: carcerati e carcerieri dovranno vedersela con il Demogorgone catturato dai sovietici e che avevamo già visto nella scena post credit di Stranger Things 3.
Capitolo 3: L’inizio della fine
La sorpresa di questa recensione di Stranger Tings 4 è che sappiamo solo di essere sempre più vicini alla conclusione di una delle serie TV più entusiasmanti e coinvolgenti di sempre.
L’anteprima limitata, si fa per dire, al Volume 1 (ovvero i primi 7 episodi) non ci consente di sapere cosa accadrà nel finale di stagione che, come sappiamo, arriverà con le ultime due puntate il prossimo 1 luglio.
Di una cosa, però, possiamo essere certi, con l’arrivo della quinta stagione di tutto quello che è iniziato a svelarsi quest’anno si mostrerà definitivamente e sapremo, infine, se il male che è di casa ad Hawkins abbandonerà definitivamente la piccola cittadina o se tornerà solamente a sopirsi, in attesa di comparire nuovamente in futuro, un po’ come IT. Chissà, magari ci sarà un film sequel o uno spin-off di Stranger Things.