The Fuse con Gridlock ci porta in uno degli angoli piรน oscuri e disperati della stazione spaziale
Il primo albo di The Fuse, Il turno russo, รจ stato una sorpresa.
Le premesse erano buone, ma il volere giocare con due ambientazioni (fantascienza e giallo) รจ un’idea che รจ stata giร piรน volte utilizzata, quindi avventurarsi in un fumetto che offre questo punto di partenza lascia un po’ il dubbio di leggere un qualcosa di giร visto.
The Fuse mi aveva sorpreso per la sua capacitร di mantenere un perfetto equilibrio tra fantascienza e indagine, rendendo una parte fondamentale dell’altra. Ma il vero valore di quest’opera รจ la costruzione di una societร credibile, piagata da una forte disparitร che si ripercuote in diversi ambiti della vita pubblica del Fuse. La suddivisione in caste e il rapporto tra Terra e stazione orbitante sono una voce sottile ma sempre presente nella trama, con riferimenti velati anche alle vicende del pianeta sottostante.
Johnston nel primo numero ha voluto gettare le basi del rapporto tra la veterana Klementina Ristovych e la recluta Dietrich, creando una della migliori coppie di sbirri che abbia mai visto. La vera sfida di Gridlock รจ quella di riuscire a mantenere gli ottimi presupposti mostrati nel primo albo, puntando soprattutto a delineare maggiormente l’ambiente sociale in cui si muovono i due investigatori.
Partendo dalla morte accidentale di una donna dedicata al gridlocking, pericoloso sport a base di moto magnetiche, il duo di sbirri si trova ad essere coinvolto in un’indagine che li porta a scoprire come nel Fuse ci siano dei pericoli che si nascondo nell’ombra, pronti a rendere una situazione tesa decisamente esplosiva.
Se in Il turno russo avevamo visto come la corruzione nel Fuse arrivasse fino al vertice della linea di comando, con Gridlock scopriamo altri aspetti della vita del Fuse, come l’inquietante Tossicopoli, il livello 44 dell’immensa stazione orbitante divenuta una terra di nessuno in cui anche la polizia fatica a entrare.ย Questo secondo albo di The Fuse inserisce alcuni dei classici temi del poliziesco, uno su tutti il conflitto di competenze fra le diverse sezioni, con Klem e Dietrich che devono sottostare a certe imposizioni dall’alto in modo da favorire le indagini di alcuni colleghi. Ovviamente, conoscendo Klem potete credere che la tosta poliziotta si faccia mettere da parte?
Particolarmente apprezzabile รจ il finale di questa storia, in cui viene messo sotto una nuova luce il rapporto tra Klem e Dietrich. Sin da Il turno russo la presenza del giovane poliziotto tedesco era vista come una stranezza, visto che il Fuse รจ considerato una sorta di punizione, non un posto in cui chiedere il trasferimento. Eppure, Dietrich ha delle motivazioni, ci deve essere un qualcosa di poco chiaro dietro il suo comportamento, spesso chiuso e scostante, che sembra esser ancora piรน serrato in certe situazioni.
Klem, da vecchia volpe, certo non puรฒ non accorgersene, ed รจ inevitabile il suo insospettirsi. Gridlock conferisce a The Fuse un ulteriore profonditร narrativa, riuscendo a creare una tensione non solo in merito all’indagine principale (costruita in modo egregio) ma soprattutto cercando di rendere ancora piรน integrante il rapporto tra i due protagonisti. Farlo attraverso il rapportarsi con altri personaggi o facendoli discutere di aspetti dell’indagine (con il povero Dietrich che non azzecca una battuta) รจ una scelta scaltra, mentre cementa la relazione tra i due offre al lettore uno spaccato di vita del Fuse, oltre a darci una sempre piรน precisa idea di come funzionino le meccaniche sulla stazione orbitante.
Interessante anche il tema del controllo della masse tramite una passione, come le gare di gridlocking. Non รจ un caso che al centro della vicenda ci sia anche una questione economica, un filo ย sottile che lega l’intrattenimento delle masse ai giri di soldi che ne scaturiscono, che in Gridlock sono parte integrante della storia. Le diverse linee narrative che si intrecciano dal cadavere recuperato durante una gara di gridlocking sono profondamente legate all’interno del tessuto sociale del Fuse, tra spaccio e delinquenza, con una non celata connivenza di poteri forti che usano i meno fortunati come pedine per i propri traffici.
Torna ai disegni Justin Greenwood. Il suo stile mi aveva giร conquistato con il primo albo di The Fuse, ma in Grindlock mi ha nuovamente emozionato, specialmente nel tratteggiare il gigantesco inferno di Tossicopoli o le scene di azione all’esterno del Fuse. Parte di questa suggestione รจ merito anche dell’ottimo lavoro di Shari Chankhamma ai colori, che riesce ad infondere a Tossicopoli un tono di cupo malessere.
Anche il Gridlock รจ arrivato in Italia grazie a saldaPress, che continua la sua pubblicazione di grandi titoli americani di etichette come Image e Skybound!