Il regista Mike Flanagan torna a raccontare Stephen King, ma questa volta non ci sono spettri da cui fuggire o incubi da esorcizzare. Al contrario: con The Life of Chuck il terrore lascia spazio alla fragile bellezza della vita, in un film che si preannuncia come una delle opere più toccanti del 2025.
Una storia raccontata al contrario in tre atti
Basato su uno dei racconti più delicati e meno noti del Re dell’horror incluso nella raccolta Se scorre il sangue, il film narra la biografia di Charles Krantz in ordine inverso: dalla sua morte per un tumore cerebrale a 39 anni, fino all’infanzia in una casa che si diceva infestata. Una struttura narrativa unica, che unisce tre storie apparentemente slegate in un mosaico di umanità e meraviglia.
Flanagan la definisce “una versione apocalittica di La vita è meravigliosa”, mentre King stesso, dopo aver visto il film, ha detto che è “una macchina della felicità”.
Il regista ha inoltre descritto il film come un diverso tipo di catastrofe: “Un disaster movie mostra la gente che fugge da onde giganti. Qui invece le persone siedono, in silenzio, mano nella mano, a guardare le stelle.” Un concetto rivoluzionario che parla al cuore di chi cerca significato in un mondo che sembra cadere a pezzi.
The Life of Chuck: cast e data di uscita
Nel ruolo di Charles Krantz troviamo Tom Hiddleston, che descrive il film come profondamente tenero e saggio: “La vita di ogni essere umano è una costellazione. Ci sono momenti che brilleranno più degli altri, come stelle.”
Accanto a Hiddleston troviamo Chiwetel Ejiofor nei panni di un insegnante che cerca risposte razionali al caos del mondo; Karen Gillan che interpreta l’ex compagna di Charles, un’infermiera instancabile; Matthew Lillard nel ruolo di un operaio zen e Carl Lumbly a interpretare di un becchino gentile e saggio. Il cast è completato da nomi come Mark Hamill, Jacob Tremblay, David Dastmalchian, Heather Langenkamp, Mia Sara, Trinity Bliss, Harvey Guillén e Rahul Kohli.
Con un’uscita fissata per il 30 maggio 2025, The Life of Chuck si candida a essere il film dell’anno per chi ama le storie intime, malinconiche, ma piene di speranza. Una lettera d’amore alla vita, alla memoria e alla forza dei legami umani che resistono anche alla fine del mondo.