In anteprima abbiamo letto Polvere, il capitolo finale della prima serie di The Professor!
Questo ottobre sembra essere il mese dei grandi finali. Giusto ieri davo l’ultimo saluto alle Nuove Avventure di Martin Mystere, ed ora sono qui a bermi dell’assenzio per l’ultima volta con The Professor. Come vi abbiamo mostrato qualche giorno fa, abbiamo avuto il privilegio di leggere in anteprima l’ultimo capitolo delle avventure di Benjamin Love, Polvere.
Solitamente, uno dei momenti più difficili per chi racconta storie è arrivare al finale e non deludere chi ascolta.
Se la storia è promettente e si sviluppa affascinando che la sta scoprendo, il finale diventa sempre più importante, deve lasciare un ricordo che esalti quanto finora vissuto. Capirete quindi, che Polvere, il capitolo finale di questa prima serie di The Professor, è investita di una responsabilità non da poco. Sarà in grado di non deludere le aspettative?
Ovviamente si, come il resto delle uscite di questa serie. Fin dalla sua prima apparizione, la creatura di Andrea Corbetta ha saputo mostrare come sia possibile conciliare ricostruzione storica e fiction, mescolando il tutto affidandosi ai capisaldi del genere horror, anzi gotico. I mostri presentati da The Professor appartengono ad una sfera comune ai lettori, sono figure facilmente riconoscibili anche dai meno pratici degli horror movie, ma vengono sempre presentati sotto una nuova luce.
Con Polvere, dopo avere conosciuto il mostro di Frankestein in Troll, si doveva alzare ancora di più l’asticella, offrire quel finale ad effetto che tutti aspettavamo. Questo compito è ricaduto su Cristiana Astori, che ha deciso di deliziarci con uno dei classici del cinema horror: la casa infestata.
Il nostro Benjamin, infatti, viene coinvolto da un suo studente in una sfida di coraggio: dormire per una notte nel suo maniero stregato. Bone Rock è un ex penitenziario femminile, sorto sull’isola di Hell Bay, dove nei secoli si sono succeduti una serie di morti legati a violenze e episodi di peste. Quando il baldanzoso Garrick apre una sfida pubblica, con in palio ben 1000 sterline, questa sua gara attira l’attenzione di figure variegate, ma soprattutto spinge Benjamin Love a partecipare, per impedire che accada il peggio.
La Astori ha deciso di metterci al centro di una vicenda che, pur partendo come sempre da un elemento di narrazione horror ben noto, si sviluppa in un’indagine paranormale. A rendere più interessante il tutto c’è la presenza, tra i partecipanti alla competizione, di Lady Emma Blackman, la direttrice dell’istituo psichiatrico Bedlam, conosciuta nell’albo Follia. La presenza della Blackman è un ottimo elemento di questa storia, visto che è una perfetta incarnazione dello spirito scientifico che si oppone alla visione di Benjamin.
Proprio come in Follia (che viene citato in modo raffinato e ragionato nell’albo), tra i due si crea una certa animosità nell’interpretare le vicende che accadono all’interno di Bone Rock. La ferrea aderenza della Blackman di fronte ad eventi che non sono spiegabili scientificamente diventa, ad un certo punto, più una difesa per la propria sanità mentale che non una reale intenzione di scoprire i misteri che si celano in questo posto maledetto.
La storia creata da Cristiana Astori è impeccabile, questo va detto. Il rispetto dei tempi narrativi, i cambi di ambientazione ed il dipanarsi della vicenda scorrono lisci, senza intoppi e non risultando mai forzata. Come da tradizione, anche in Polvere abbiamo un riferimento alla storia contemporanea di The Professor, ed in questo caso la scelta è di mettere in gioco un personaggio incredibilmente affascinante: Madame Blavatsky.
La donna è una realtà storica, fondatrice della dottrina del pensiero teosofico, oltre ad essere un personaggio unico, capace di sfidare alcune delle leggi morali del periodo vittoriano, ed essere anche stata parte di una delle battaglie fondamentali dell’unità d’Italia al fianco di Garibaldi (episodio citato anche in Polvere).
Il rispetto della figura storica ed il suo inserimento all’interno dell’avventura di The Professor sono perfetti. La Blavatsky diventa una compagna avventura ideale per Benjamin Love, senza prevaricare il suo ruolo, ma anzi creando un equilibrio unico che sembra rafforzarsi con l’avanzare degli eventi, spesso arricchito dal ruolo di contrasto offerto dalla adamantina fede nella scienza della Blackman.
Se la Astori ha fatto più che bene la sua parte preparando una storia appassionante, Francesco Mobili non ha certo voluto essere da meno! Il disegnatore ha lavorato benissimo nel ritrarre i personaggi, soprattutto fornendo una prova inappuntabile nel ritrarre Benjamin e la Blavatsky, che sono incredibilmente simili ai loro modelli reali. La medium è identica all’aspetto che vediamo nelle sue foto in tarda età, accurata nell’espressione e nell’acconciatura! Anche nel trasmettere la tensione e l’orrore della notte a Bone Rock, Mobili mette passione rendendo ogni tavola una gioia per gli occhi, con i personaggi inseriti in tavole dinamiche, bene studiate, a volte divise solo all’apparenza (come nel caso del povero Arthur Mason) ma realizzate in modo da enfatizzare ogni dettaglio.
Tutto questo è lo spirito che ha animato e arricchito The Professor per questi mesi. L’idea di un fumetto gotico ispirato alla letteratura di genere e inserito in un contesto storico è a dir poco intrigante, ma ha avuto la fortuna di essere realizzato da una squadra di professionisti che ha dato all’idea la giusta forma.
Questa serie, che spero vivamente sia solo la prima di una lunga serie, arriva alla sua conclusione dopo aver regalato ai lettori emozioni ed avventure, ma soprattutto dopo aver dimostrato che il fumetto nostrano ha molto da offrire, anche nelle pubblicazioni ‘minori’ che spesso nascondono dei veri e propri gioielli. La mia speranza è che l’ottimo lavoro del team di The Professor venga premiato dai lettori, che hanno la possibilità di godere di uno strepitoso personaggio e poter esclamare, sulla pagina ufficiale del personaggio su Facebook #LoveTheProfessor.
Benjamin, vedi di tornare presto, che hai ancora parecchi misteri da svelarci!