Ne abbiamo parlato a lungo e, ora, dopo aver trascorso diverse settimane a bordo di un sommergibile tedesco della Seconda Guerra Mondiale, è arrivato il momento della recensione di U-Boot, il gioco da tavolo di Phalanx finanziato lo scorso anno grazie ad una campagna di successo su Kickstarter, e che Cranio Creations ha da poco portato sui tavoli italiani.
U-Boot – La recensione del gioco da tavolo
C’è voluto più tempo del previsto, lo ammetto, ma sono state delle settimane difficili, passate lontano dalle coste e rinchiuso in una bara di acciaio insieme ad altri 3 camerati, nel tentativo di effettuare rilevazioni meteo, aiutare altri sommergibili in difficoltà e, ovviamente, affondare i convogli di navi nemici.
U-Boot è infatti un titolo completamente cooperativo, da 1 a 4 giocatori, che ci porterà a vivere un’esperienza unica nel mondo dei giochi da tavolo… se non altro in termini di “immersione nell’ambientazione” (giuro che sarà il primo e unico gioco di parole in questa recensione).
Dai 12 anni in su, per partite della durata dichiarata sulla scatola di circa 30/120 minuti (ma non credeteci), U-Boot sarà riuscito nell’intento di farci rivivere l’esperienza delle battaglie che si sono svolte tra il 1939 e il 1945 nell’Oceano Pacifico e nei Mari del Nord? Scopritelo con noi!
Nella scatola del gioco da tavolo U-Boot
All’interno della scatola di U-Boot troveremo ad attenderci:
- Un regolamento e un compendio tattico piuttosto voluminosi
- Un sommergibile U-Boot in cartone (e con qualche componente di plastica) da assemblare
- Le miniature dei marinai che andremo a controllare nel gioco
- Le miniature delle navi che avvisteremo sulla mappa tattica
- Quattro plance dei giocatori
- Quattro fogli riassuntivi per ogni ruolo
- Un goniometro, un regolo d’attacco e un righello
- Diversi mazzi di carte
- Un puzzle tecnico del sommergibile
- Mappe e altri fogli di missione
- Il cifrario Enigma
- Un sacchetto in tela e una matita
- Centinaia di segnalini di cartone
Per farvi un’idea più chiara dei contenuti di U-Boot, titolo che potrete acquistare su Amazon A QUESTO INDIRIZZO, ecco il nostro unboxing in cui potrete osservare in dettaglio il materiale:
Fatta eccezione per qualche errore nella traduzione del regolamento (nulla che ne comprometta l’assimilazione) e per le carte arrivate praticamente già segnate (nella scatola non troverete nessun tipo di contenitore o divisoria per tener organizzato il materiale), tutto il resto della componentistica ci è sembrata curata e di buona qualità.
Ovviamente l’effetto “wow” è garantito dal modello in 3D dell’U-Boot che andremo a governare durante il gioco, curato nei dettagli e facilmente smontabile per poterlo poi riporre nella scatola.
Anche le grafiche poste su tabelloni e carte fanno però la loro parte, contribuendo con il loro sapore vintage alla sensazione di trovarsi effettivamente negli anni ’40 dello scorso secolo.
Immersione!
Per poter garantire un’esperienza di gioco realistica e coinvolgente, U-Boot ricorre ad uno stratagemma abbastanza frequente di questi tempi: regole semplici e sistema di gioco complesso. Per questo motivo cercherò di spiegarvi brevemente il suo funzionamento, sorvolando sulle meccaniche più specifiche e concentrandomi sullo svolgimento generale del titolo realizzato da Bartosz Pluta e Artur Salwarowski.
Una volta montato il modello in 3D, decisi i ruoli e distribuito il materiale necessario a ciascun ufficiale, avviamo l’app (sì, perché non vi avevo ancora detto che serve un’app per giocare) e leggiamo piani ed obbiettivi specifici della missione affidataci dal Quartier Generale (o QG) della Kriegsmarine. Tutto in italiano, non in tedesco, non preoccupatevi.
Il nostro equipaggio, appena salito a bordo, potrebbe non essere ancora ai posti assegnati, il primo compito del Capitano sarà quindi quello di ordinare una mobilitazione che sia funzionale ai prossimi ordini che ha deciso di impartire.
Da questo momento in poi tutti gli ufficiali, con l’aiuto delle schede riassuntive, dovranno gestire il proprio team efficientemente e, seguendo le indicazioni del Capitano, facendosi trovare in posizione il maggior numero di volte possibili. I team sono tutti composti da 4 marinai, ognuno dei quali svolge due mansioni.
Ecco, brevemente, quali sono i compiti assegnati ad ognuno dei partecipanti:
- Il Capitano comanda ed ha l’ultima parola sulla direzione da prendere, quali missioni secondarie intraprendere, quali navi attaccare, quando immergersi, come gestire eventuali manutenzioni alla nave e persino quando concedere una pausa sigaretta. Ogni suo ordine influisce sul morale dell’equipaggio. Oltre a ciò può comunque, giocando le apposite carte, fare discorsi motivazionali che rialzino il morale stesso permettendo così, a volte, di ribaltare le sorti della missione;
- Il Primo Ufficiale gestisce l’app, è il braccio destro del Capitano e i quattro marinai presenti nel suo team avranno ruoli importanti come il medico di bordo, i timonieri, l’addetto al codice enigma e l’addetto all’idrofono. Si occupa di gestire tutto il flusso informativo, sia quello interno all’U-Boot sia quello da e verso il QG, nonché dell’identificazione dei convogli;
- L’ufficiale di rotta calcola il percorso più efficiente e comunica la rotta al Capitano (utilizzando righello e goniometro d’ordinanza), gestisce gli osservatori e gli addetti alla cucina e consiglia al capitano le modifiche di rotta utili per aumentare la possibilità di colpire convogli e navi nemiche;
- Il Direttore di macchina gestisce le riparazioni, le cassette per gli attrezzi, i motori e le zavorre.
Quando un marinaio esegue un ordine del capitano, un segnalino attivazione andrà a coprire uno dei suoi 3 spazi azione (2 segnalini saranno usati se non è specializzato per quel compito).
Al cambio del turno, nuovi marinai sostituiranno quelli appena gestiti dagli ufficiali che potranno anche eliminare un segnalino attivazione. Un altro modo per eliminare segnalini attivazione è uscire sul ponte a fumare (sempre che il capitano ci autorizzi a farlo).
Ora però è il momento di salpare e goderci l’ambientazione.
La seconda guerra mondiale vista da uno U-boot: insidie e peripezie a pelo d’acqua
Una volta partiti, una breve sensazione di pace si respira nell’aria, soprattutto all’inizio delle prime missioni. Se tutto vi sembra bello, però, ricordatevi che siamo in guerra! Il nostro viaggio sarà faticoso e metterà a dura prova il morale dell’equipaggio che si troverà spesso a far fronte a varie insidie. Le prime si manifesteranno presto, fidatevi!
La collaborazione e la comunicazione fra ufficiali, d’ora in poi, sarà fondamentale per portare a termine le varie missioni affidateci. Infatti, solo con una buona gestione dei nostri uomini potremo pensare di cavarcela riducendo al minimo imprevisti e anticipando le difficoltà.
Durante il nostro viaggio la companion app e il QG ci guideranno ed indicheranno le direzioni da prendere, ma fate attenzione alle zone minate che ci sono state segnalate!
Per guadagnare fama (e punti vittoria) ci troveremo a compiere le missioni più disparate. Ad esempio potrebbe venirci chiesto di affondare un po’ di navi nemiche (ma potremo farlo anche quando non richiesto se le incontreremo lungo la nostra rotta).
Per fare ciò dovremo essere svelti a non farci scoprire e cercare di colpire le navi ed i convogli con i nostri potenti siluri. Se ce la faremo l’equipaggio gioirà e guadagnerà morale.
E se ci scoprono? Allora immergiamoci il più rapidamente possibile e allontaniamoci, prestando attenzione a una cosa: parlate a bassa voce! Già perché ogni nostro rumore sarà rilevato dal microfono del nostro device e potrà fare scoprire la nostra posizione al nemico!
Altre volte ci capiterà di incrociare aerei nemici. Ci spiace per il pilota (o forse no) ma sarà costretto a farsi un bagnetto con il suo rottame, che ridurremo in un colabrodo crivellandolo di colpi con il nostro 20 mm.
Infine, fra i nostri compiti ci sarà anche quello di fermarci in mezzo al mare per prestare soccorso alle navi dell’Asse oppure per fare rilevazioni meteorologiche da comunicare al QG. Questi compiti, seppur all’apparenza potrebbero sembrarvi delle perdite di tempo, si riveleranno invece molto remunerativi in termini di punti vittoria.
D’altronde il nostro obiettivo sarà quello di guadagnare la valutazione migliore al termine della missione!
E se a un certo punto vi sentirete fiacchi e vi sfiorerà il pensiero di non riuscire mai a tornare dalle vostre belle biondine che vi aspettano a casa (anche al nostro equipaggio è capitato qualche momento di sconforto, non lo neghiamo), ci penserà il capitano a rialzarvi il morale con un bel discorsetto. In questo modo forse i prossimi ordini sembreranno meno brutti da svolgere.
Ma questo infatti non è l’unico modo per alzare il morale dell’equipaggio durante le lunghe giornate passate in mare. Cosa c’è in fondo di meglio che farsi un bel pasto dopo una lunga e faticosa giornata a bordo di un sottomarino? Apparentemente nulla, a meno che al cuoco di turno non siano rimasti solo limoni per cena.
Riemergiamo per le conclusioni
Ci avviamo alla conclusione del nostro viaggio e della missione principale della nostra recensione di U-Boot: quella di raccontarvi l’esperienza più che la meccanica.
Perché una partita al nuovo, meraviglioso, gioco da tavolo di Cranio Creations è proprio questo: un’esperienza ludica che strizza l’occhio al gioco di ruolo e si avvicina talmente tanto alla realtà da darci quasi l’impressione che gli schizzi dell’acqua salata del Mare del Nord possano davvero raggiungere le nostre uniformi.
Senza farvi attendere oltre, è però arrivato il momento di farvi sapere cosa ci piace di più e cosa un po’ meno. Ecco, quindi, i nostri commenti finali.
I primi commenti della nostra recensione di U-Boot riguarderanno (come mio solito) i materiali: tutte le parti in cartone sono veramente molto curate (il modello 3D del nostro U-Boot è sublime) e gli artwork sono di ottima fattura. Pensate che persino le fustelle sono tematizzate, ci è veramente dispiaciuto buttarle a mare!
Due piccole pecche però la troviamo osservando le miniature e le carte, nulla che infici sulla giocabilità ma che comunque stona un po’ con la cura maniacale con cui il resto del gioco è stato ideato e prodotto.
Più nello specifico: la plastica utilizzata ed il design delle prime sono sicuramente migliorabili, mentre le carte sono leggere e si potrebbero rovinare facilmente. Per fortuna a questo problema potete ovviare acquistando le apposite bustine protettive American Size 56 x 87, che, come sempre, potrete facilmente reperire su Amazon.
Da segnalare inoltre la presenza di qualche refuso di battitura nel regolamento. Niente di così importante ma comunque fastidioso se pensiamo all’attenzione posta nei confronti dell’intero gioco.
A livello di ambientazione, c’è poco da discutere. Ciascuno dei ruoli è costruito con cura e nel dettaglio, e ciò rende ancora più realistica l’esperienza di gioco.
Pensate solo al fatto che, pur essendo un gioco collaborativo, fermarsi a discutere gli ordini che dovrebbe dare il capitano ci fa solo perdere tempo, una volta scelto il nostro leader ci dobbiamo fidare di lui. Punto e stop. Meglio che l’ufficiale di rotta si concentri su calcoli e pasti e che il primo ufficiale non perda per strada le informazioni che deve comunicare a chi di dovere.
Il fatto che ogni ruolo in questo gioco da tavolo sia dettagliato in maniera così precisa, però, significa anche che il ruolo del direttore di macchina risulti, a volte, un pochino noioso (ma si sa i meccanici si devono sporcare le mani consci che, senza di loro, tutti andranno letteralmente a fondo). L’altra faccia della medaglia è che questo ruolo, essendo il più semplice, ben si adatta anche ai giocatori meno esperti, che possono così essere introdotti ad un gioco veramente molto complesso.
L’app è strutturata magnificamente, molto chiara e semplice da utilizzare e contribuisce notevolmente a creare l’ambiente e il mood giusto per un gioco di standard elevato come questo.
Terminiamo la nostra recensione di U-Boot con alcune puntualizzazioni “tecniche”, comunque doverose. Nel titolo di Phalanx il fattore fortuna è pressoché assente, ogni scelta che faremo ci condurrà esattamente dove potreste aspettarvi (quindi se intravedete la costa, beh occhio a non navigarci troppo vicino…) e le scelte spesso dovranno essere fatte rapidamente per evitare di incorrere in rognosi imprevisti.
Infine, a livello meccanico, tutto fluisce bene grazie alla guida dell’app e delle utilissime schede riepilogative specifiche per ciascun giocatore. Le azioni disponibili sono veramente molte e senza questi due fondamentali aiuti, coadiuvati anche dal manuale tattico (che potremo sempre consultare durante la partita), sarebbe veramente difficile riuscire ad orientarsi.
Sicuramente comunque questa complessità giova tantissimo a tutte le componenti del gioco dall’ambientazione, alla rigiocabilità, alla possibilità di immedesimarsi e divertirsi passando ore al tavolo senza nemmeno rendersene conto e potendo cambiare la propria visione di gioco semplicemente cambiando ruolo di partita in partita.
In breve, tirando quindi le somme e sintetizzando in poche righe, possiamo dire che il nuovo gioco di Cranio Creations è un titolo di altissimo livello, con un ambientazione curatissima, con poche regole di base ma complesso e molto divertente, adatto per lo più a giocatori esperti, ma che lascia spazio anche a chi non mastica troppo di giochi da tavolo. Insomma un must have, perlomeno per fare colpo sugli amici (anche per quelli che soffrono di mal di mare!) con l’effetto wow che solo un sommergibile tedesco costruito sul nostro tavolo può dare.
E se, leggendo la nostra recensione del gioco da tavolo di U-Boot, ve ne siete già innamorati anche voi, vi ricordiamo che potete acquistarlo A QUESTO INDIRIZZO.
Ed ora, motori avanti tutta verso la prossima missione!