Approdato nelle collezioni dei giocatori d’oltralpe nel 2017, Warhammer 40000: Heroes of Black Reach, il nuovo gioco da tavolo strategico targato Devil Pig Games, è arrivato finalmente in Italia grazie a 3 Emme Games (di cui abbiamo giocato recentemente l’ottimo Age of Towers).
Sfruttando il regolamento del Tactical System di Heroes of Normandie, il titolo di punta di Devil Pig, Heroes of Black Reach, ci ha scaraventato violentemente in una guerra combattuta da decine di unità, abilità, carte e tante, tante tessere da defustellare… ma questa volta a tema Warhammer 40K.
Sarà stato sufficiente per incontrare i nostri favori e quelli dell’Imperatore dell’Umanità? Scopritelo qui sotto, nella recensione di Warhammer 40000: Heroes of Black Reach.
Nella scatola c’è solo la guerra (all’ordine)
All’interno della scatola di Warhammer 40000: Heroes of Black Reach troverete ad attendervi:
- 1 regolamento
- 1 manuale degli scenari (contenente 8 scenari di un’intera campagna)
- 6 plance a doppia faccia
- 6 fustelle (con decine e decine di tessere e segnalini)
- 20 segnalini ordine in legno
- 4 dadi a 6 facce
- 100 carte
Inutile dire che la parte del leone nella componentistica di questo gioco la fanno le numerose tessere e plance in cartone rigido, che verranno utilizzate per darsi battaglia da un massimo di 2 giocatori, dai 14 anni in su, per una durata di circa 30 minuti a partita (in realtà molto variabile, a seconda di quale modalità sceglierete di giocare).
I segnalini in legno, utilizzati per dare gli ordini alle nostre unità, sono massicci e ben realizzati. I D6, invece, sono dei semplici e comuni D6 (davvero, cosa vi aspettavate?).
Sia le plance del terreno che le tessere raffiguranti le varie unità (o abilità) mostrano gli artwork di Alexandre Bonvalot e Olivier Derouetteau, gli stessi artisti responsabili dei disegni di Heroes of Normandie ed Age of Tower; con un tratto vagamente fumettistico che forse non si sposa alla perfezione con il tema dark di Warhammer 40000, ma che fornisce comunque un certo contrasto delle nostre unità con il terreno del campo di battaglia.
Nella scatola sono presenti inoltre due manuali, uno delle regole e uno dedicato agli scenari. Si tratta di due manuali ben strutturati, di facile comprensione e con molti esempi. Addirittura, nel manuale degli scenari sono dedicate diverse pagine ad un primo scenario introduttivo, con i movimenti delle unità e i primi turni pilotati, in modo da poter far avvicinare i neofiti più facilmente al comunque già semplice Heroes System Tactical Scale.
Purtroppo, come accaduto per la versione italiana di Heroes of Normandie, anche il manuale di Warhammer 40000: Heroes of Black Reach soffre di numerosi errori di stampa. Non si tratta di errori che pregiudicano la comprensione del regolamento, sia chiaro, ma piuttosto delle sviste fastidiose all’occhio; come i nomi delle unità negli scenari diversi da quelli riportati sulle tessere, le carte esempio sul manuale delle regole in lingua francese o, ancora, il setup delle plance terreno che riportano nomenclature inesistenti sulle reali plance. Nulla di nuovo, insomma, per chi avesse già avuto tra le mani il gioco da tavolo strategico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale di Devil Pig.
Le regole della guerra di Warhammer 40000: Heroes of Black Reach
Chiunque di voi abbia già giocato ad Heroes of Normandie avrà già un’idea di cosa aspettarsi. Heroes of Black Reach è esattamente quello che pensate: un reskin di HoN a tema Warhammer 40k, con il regolamento dell’Heroes System Tactical Scale aggiornato all’ultima versione disponibile e tante piccole varianti che rendono questo titolo probabilmente ancora migliore del suo predecessore.
Per tutti gli altri, invece, ecco spiegato (davvero in breve) il suo funzionamento.
In Warhammer 40000: Heroes of Black Reach due giocatori si scontrano con i propri eserciti, rappresentati da diverse tessere delle unità che li compongono, all’interno di scenari precostruiti o battaglie campali che potremo inscenare a nostro piacimento; grazie ad un sistema di composizione dell’esercito in punti simile a tanti altri wargame e le numerose plance terreno incluse nel gioco.
In Heroes of Black Reach troveremo un esercito completo di Ultramarines (il capitolo più classico degli Space Marine di Warhammer 40k) a sfidare orde di Orchi, attraverso un numero di turni di gioco stabiliti, ad esempio, dallo scenario in corso.
Gli obiettivi potranno essere differenti. Potremo dover conquistare una determinata zona del campo di battaglia, annientare le forze nemiche o eliminare un singolo personaggio; il tutto attraverso dei round di gioco che si svilupperanno su 3 diverse fasi:
- La Fase Ordini: nella quale dovremo assegnare gli ordini alle nostre unità sul campo (avremo a disposizione tanti segnalini ordine quante sono le stelle di comando fornite dalle nostre tessere esercito).
- La Fase di Attivazione: in cui, a turno, i giocatori risolveranno gli ordini in ordine crescente (partendo dal giocatore con l’iniziativa), spostando le proprie unità o aprendo il fuoco sugli avversari.
- La Fase delle riserve: in cui muoveremo il resto dell’esercito (ma non faremo fuoco), scarteremo eventuali segnalini, risolveremo effetti secondari e ripescheremo le carte azione che avremo giocato durante il turno (senza entrare troppo in dettaglio, le carte azione ci permetteranno di dare dei bonus o dei malus alle unità amiche o nemiche durante le varie fasi di gioco).
Fatta eccezione per le carte, Heroes of Black Reach è completamente privo di testo in-game, con i valori di attacco, difesa e abilità, delle singole unità stampati su ogni tessera. Certo, dovrete sapere a cosa corrisponde ogni simbolo, ma il regolamento in tal senso è piuttosto semplice da consultare.
Durante il combattimento, fatto di assalti, linee di vista e mezzi corazzati da manovrare sul campo, nella maggior parte dei casi le eventuali ferite faranno capovolgere le nostre tessere, che mostreranno differenti valori di attacco o difesa e, con una nuova ferita, verranno eliminati dalla battaglia.
Giunti al termine dell’ultimo round, se il nostro esercito avrà raggiunto il suo obiettivo (o sterminato quello avversario) saremo decretati vincitori.
Si contano i feriti e i morti
Su questo sistema di regole semplice ed estremamente pratico si basano le fondamenta di Warhammer 40000: Heroes of Black Reach, un titolo che in realtà vanta numerose altre sfaccettature tattiche garantite dalle miriade di abilità, possibilità di personalizzazione di unità e una profondità nella composizione dell’esercito che solo i wargame di miniature normalmente offrono.
Questo con il vantaggio, per chi non amasse incollare e dipingere le miniature, di poter intavolare un wargame ben bilanciato, non banale e che, seppur in 2D e su un terreno a griglia, ci trasporterà realmente sul campo di battaglia a fianco delle nostre unità (e credetemi, soffrirete con loro ad ogni perdita).
Dei classici wargame, ahimè, Heroes of Black Reach ha ereditato però anche i lunghi tempi necessari per la composizione di un esercito da schierare sul campo (sempre che non giochiate uno scenario). “Un gioco nel gioco”, potrebbe azzardare qualcuno, ma che per un gioco da tavolo dove il vostro avversario non potrà portarsi a casa il suo esercito (e costruirsi l’esercito in anticipo) diventa davvero un problema. Un aiuto arriva comunque dall’azzeccato sistema di abbinamento colori delle vostre unità (un abbinamento ad incastro che impedisce di aggiungere potenziamenti tessera ad unità che non possono dotarsene).
Tuttavia, trovare proprio la tessera che vi serve per completare la vostra armata all’interno della scatola (senza davvero un minimo di organizzazione o ziplock) diventerà il vero incubo per intavolare questo Warhammer 40000: Heroes of Black Reach. A tal proposito, Devil Pig ha pensato anche a delle soluzioni di stoccaggio delle tessere alternative, composte da alcune scatoline molto evocative… ma vendute separatamente.
Superato lo scoglio del setup, il nuovo titolo di Devil Pig è però in grado di regalare ore ed ore di divertimento, grazie ad un regolamento perfezionato nel corso degli anni che riduce al minimo i tempi morti, non rallenta il ritmo di gioco con inutili orpelli e garantisce battaglie sempre eque ed equilibrate.
Anche i giocatori di vecchia data di Heroes of Normandie (o del suo spin-off più dark) dovrebbero valutare l’acquisto di questo nuovo titolo, che aggiunge non solo numerose abilità inedite ma un modo tutto nuovo di combattere (d’altronde, combattere gli orki non è proprio come dare battaglia a qualche tedesco), paradossalmente, a tratti anche più realistico di quanto visto fare con la Seconda Guerra Mondiale.
Ora attendiamo solamente qualche espansione che possa variare il campo di gioco (la sabbia inizia ad accecarci) ed introduca nuovi eserciti che possano offrire una maggior varietà a quello che sembra essere solamente il primo capitolo di una nuova, epica, saga di giochi da tavolo di strategia.