Gli appassionati di fumetti che si aggirano sui social, specialmente su Facebook, hanno sicuramente avuto modo di incontrare sulle proprie home i webcomic. Queste forme di fumetto sono nate per esser fruibili online, con un rilascio periodico (giornaliero o più saltuario) che prosegue la narrazione della storia. Si tratta di un modo differente di intendere il rapporto con il lettore, che, inizialmente, mi aveva allontanato da questo mondo.
I webcomic sono un universo fumettistico che andrebbe esplorato da ogni appassionato di fumetti
A farmi ricredere, sono stati webcomic come Drizzit e Black Rock, che hanno saputo vincere la mia ritrosia e farmi scoprire questa nuova frontiera del fumetto. La mia sfiducia non era verso la qualità o le tematiche trattate dai webcomic, ma verso la mia curiosità ed impazienza. L’idea di dover magari aspettare mesi per conoscere l’epilogo di un capitolo di una serie mi sembrava una tortura, io che già se devo aspettare un mese per conoscere il finale di una storia doppia di Dragonero mi sento tradito (lasciamo perdere la fatica nell’attendere di leggere tutto d’un fiato la saga delle Regine Nere).
Grazie ad alcuni ottimi webcomic che mi sono capitati a tiro, sono riuscito ad andare oltre questo mio limite. Una vittoria che mi ha consentito di apprezzare al meglio questa interessante realtà, che mi ha sedotto grazie ad alcune caratteristiche che mi hanno portato a fare alcune considerazioni, totalmente personali, sui webcomic.
Black Rock, ad esempio, mi ha mostrato come i webcomic, anche se con una lunga pausa tra un capitolo e l’altro, meritino l’attesa, perché possono ripagare in emozione la nostra fiducia. I tempi di lavorazione non sono per tutti uguali, gli autori possono esser impiegati in altri progetti più scadenzati e sfruttare l’ambiente dei webcomic per realizzare proprie idee in totale libertà.
Questo consente di realizzare storie prive di limiti editoriali, che non sono influenzate da un’ottica di pura e semplice vendita, ma che lasciano gli autori liberi di sperimentare, sia nelle tematiche che nelle impostazione grafiche. Portali come Wilder sono l’esempio perfetto di questa tendenza, un archivio di interessanti progetti adatti ad ogni lettore, capaci di mostrare diverse ambientazioni e svariati stili espressivi.
Il webcomic diventa, in un certo senso, anche un luogo meritocratico, in cui la bravura e la qualità delle proposte può offrire la meritata visibilità agli autori. In un periodo in cui la capillarità di internet e dei social consente di raggiungere quanta più gente possibile, il webcomic diventa il perfetto tramite, specialmente per giovani autori, di dare vita ad una sorta di auto-produzione che possa diventare un fumetto di richiamo.
Attualmente, i webcomic non sono semplici produzioni improvvisate, ma diventano l’occasione perfetta per giovani autori di crescere come artisti, cimentandosi e migliorando, anche tramite sperimentazione, nella realizzazione di fumetti.
Prendendo come esempio Luigi ‘Bigio’ Cecchi ed il suo Drizzit, nelle prime ‘strisce’ si mostravano già ottimi presupposti, ma mancava ancora ‘qualcosa‘. Con impegno e anche confrontandosi con i lettori, Bigio ha iniziato a sperimentare, ha migliorato il suo stile e si è confrontato con diversi metodi di narrazione, come il lasciar scegliere ai lettori tra ‘story mode’ o battaglia.
L’esempio citato è la riprova di come dietro i webcomic ci siano realtà che, a volte, non vengono pienamente apprezzate dalla massa (e includo anche il sottoscritto). A dirla tutta, ultimamente mi sono ritrovato a pensare come i webcomics, con la loro cadenza spesso quotidiana o settimanale, siano in un certo senso gli eredi di una tradizione fumettistica ‘classica’. Il riferimento potrebbero essere le ‘strips‘, le strisce che nei quotidiani americani anni ’30 attendevano ogni giorno i lettori.
Sentirsi legati a questi fumetti era possibile solo se la storia era narrata in modo avvincente, se c’era una capacità autoriale di creare una ragione per cui il lettore, spesso i giovani di casa, sentiva ogni giorno la voglia di raggiungere la pagina dei fumetti. I webcomic mi hanno trasmesso questa sensazione, una sorta di accordo tacito e sincero tra autore e lettore, fatto di pazienza e fiducia. Ed è anche il metro di giudizio più sincero, probabilmente, visto che con la grande offerta di webcomic la qualità, grafica e narrativa, diventano dettagli non trascurabili.
I webcomic sono l’occasione per giovani talenti per emergere, mostrando le proprie capacità
Certo, spesso questi successi digitali consentono ai webcomic di arrivare anche alla carta. Casi come Aqualung o lo stesso Drizzit hanno trovato spazio in libreria e fumetteria, grazie alla lungimiranza di case editrici come BAO Publishing e Shockdom, o autori di webcomic sono arrivati a realizzare delle opere più impegnative e direttamente rivolte al pubblico tradizionale, come Giacomo Bevilacqua passato dal suo webcomic A panda piace… a graphic novel come Il suono del mondo a memoria (se non lo avete letto, non potete nemmeno immaginare cosa vi state perdendo!). Mi è capitato di recuperare in libreria dei volumi composti da strisce già lette in formato webcomic, cercare esattamente quelle pubblicazioni perché volevo avere anche in cartaceo quelle avventure che mi avevano emozionato online.
Soldi buttati? In fin dei conti, se le hai già lette online, perché comprarle? L’acquisto per me era un modo palpabile per ringraziare l’autore, un gesto concreto, oltre il gratuito like e commento sui social, con cui mostrare a chi ha dato tanto per il mio divertimento di aver apprezzato il suo sforzo, il suo impegno.
Per quanto il sostegno digitale possa fare forza ad un autore di webcomic, si tratta di una ricompensa emotiva che, se si vuole arrivare a vivere della propria arte, è solo uno stimolo, un punto di riferimento per comprendere come migliorarsi. Sono dell’idea che se si è apprezzato un webcomic, se si ha la voglia di tornare ad ogni episodio alla lettura di queste storie, l’acquisto della versione fisica sia un obbligo morale, ennesima dimostrazione di quel rapporto di fiducia autore-lettore citato prima.
Il webcomic per me è stata una vera rivelazione, un modo differente ed ugualmente appassionante di scoprire e godermi nuove opere del mondo delle nuvole parlanti. Leggendo un webcomic si instaura un rapporto unico con i personaggi e gli autori, dando loro la possibilità di emergere un ambiente autoriale ricchissimo e che rischia di non far affiorare grandi talenti. Questo è uno dei grandi meriti dei webcomic, a mio avviso, l’offrire un’occasione onesta a tutti coloro che vogliono cimentarsi con la narrazione per immagini, mettendo come unico limite la propria bravura e capacità.